Già nell'anno 2001 l'Associazione contrastava il parcheggio a pagamento |
Ettore Fittavolini risponde a Luigi Mereu che in una lettera pubblicata su Libertà definiva "un gioellino" i parcheggi (auto e bici) utilizzabili dai pendolari piacentini.
Nella sua risposta il Presidente ricorda che è proprio grazie alle battaglie della nostra Associazione che il parcheggio di via dei Pisoni è ancora oggi gratuito: in molti infatti hanno già dimenticato gli anni in cui dietro BorgoFaxall "lavoravano" posteggiatori che, giorno dopo giorno, ampliavano l'area della sosta a pagamento; oppure hanno dimenticato che è stata proprio la nostra Associazione a denunciare che la precedente Amministrazione stava "regalando" tutta l'area ai privati (e anche questo fatto dovrebbe mettere a tacere chi oggi insinua che siamo schierati politicamente).
Se ora stiamo contestando la scelta di custodire 50 biciclette in un capannone che ne potrebbe ospitare 400, se ora stiamo denunciando che i 20 posti a pagamento annunciati sono già diventati 40 (e non sono mai utilizzati), lo stiamo facendo proprio perchè la storia ci ha insegnato che è importante restare all'erta.
Ed infatti Fittavolini, chiudendo la sua lettera, lancia un sibillino avvertimento.
Nella sua risposta il Presidente ricorda che è proprio grazie alle battaglie della nostra Associazione che il parcheggio di via dei Pisoni è ancora oggi gratuito: in molti infatti hanno già dimenticato gli anni in cui dietro BorgoFaxall "lavoravano" posteggiatori che, giorno dopo giorno, ampliavano l'area della sosta a pagamento; oppure hanno dimenticato che è stata proprio la nostra Associazione a denunciare che la precedente Amministrazione stava "regalando" tutta l'area ai privati (e anche questo fatto dovrebbe mettere a tacere chi oggi insinua che siamo schierati politicamente).
Se ora stiamo contestando la scelta di custodire 50 biciclette in un capannone che ne potrebbe ospitare 400, se ora stiamo denunciando che i 20 posti a pagamento annunciati sono già diventati 40 (e non sono mai utilizzati), lo stiamo facendo proprio perchè la storia ci ha insegnato che è importante restare all'erta.
Ed infatti Fittavolini, chiudendo la sua lettera, lancia un sibillino avvertimento.
Egregio Direttore,
faccio riferimento alla lettera pubblicata in data 26 maggio u.s. su Libertà per replicare a quanto scritto dal sig. Mereu.
Come Associazione Pendolari Piacenza difendiamo da sempre gli interessi di tutti i pendolari piacentini che, soci e non, si riconoscono (e sono tanti) nella nostra attività, ormai ventennale.
E sono quegli stessi pendolari i quali si sono trovati scippati di una capannone deposito delle biciclette, da sempre coperto, gratuito e non custodito, che il Comune ha voluto destinare tutto a pagamento e custodito.
Non ascoltando alcuna delle soluzioni alternative proposte, fregandosene delle firme di 372 pendolari (il capannone conta circa 400 posti ) che chiedevano il mantenimento della situazione pregressa ed invocavano la sicurezza della zona, che il Comune stesso, per assenza ed incapacità d una politica di controllo della mobilità e del territorio (dove sono finiti i vigili urbani ?) non è mai stato capaci di garantire.
Iniziando poi con una pervicace volontà vessatoria nei confronti delle due ruote, a colpi di ordinanze inneggianti al decoro le rimozioni forzate sulle bici (caso unico e ridicolo in Italia) che prima potevano parcheggiare in Piazzale Marconi nelle apposite rastrelliere.
faccio riferimento alla lettera pubblicata in data 26 maggio u.s. su Libertà per replicare a quanto scritto dal sig. Mereu.
Come Associazione Pendolari Piacenza difendiamo da sempre gli interessi di tutti i pendolari piacentini che, soci e non, si riconoscono (e sono tanti) nella nostra attività, ormai ventennale.
E sono quegli stessi pendolari i quali si sono trovati scippati di una capannone deposito delle biciclette, da sempre coperto, gratuito e non custodito, che il Comune ha voluto destinare tutto a pagamento e custodito.
Non ascoltando alcuna delle soluzioni alternative proposte, fregandosene delle firme di 372 pendolari (il capannone conta circa 400 posti ) che chiedevano il mantenimento della situazione pregressa ed invocavano la sicurezza della zona, che il Comune stesso, per assenza ed incapacità d una politica di controllo della mobilità e del territorio (dove sono finiti i vigili urbani ?) non è mai stato capaci di garantire.
Iniziando poi con una pervicace volontà vessatoria nei confronti delle due ruote, a colpi di ordinanze inneggianti al decoro le rimozioni forzate sulle bici (caso unico e ridicolo in Italia) che prima potevano parcheggiare in Piazzale Marconi nelle apposite rastrelliere.
Tolte per favorire una cooperativa, che adesso lancia l’sos e chiede altri soldi, oltre alla decine di migliaia di euro che già riceve a fondo perduto, lamentando il bilancio negativo dell’operazione.
A Piacenza qualcuno sta facendo i conti senza l’oste, convinto di potere esercitare in maniera bulgara il mandato elettorale, facendo finta di sentire i cittadini partecipati delle scelte, ma poi scatenando il malcontento in ogni dove con decisioni cervellotiche, che in diversi casi le migliaia di firme dei comitati spontanei hanno fatto fermare.
Mentre continua l’ostracismo immotivato contro i pendolari, che però hanno gli zebedei foderati di metallo duro per sopportare i disservizi ferroviari, e non si fanno e faranno intimidire da queste vessazioni di bassa lega.
Quegli stessi pendolari che hanno permesso, caro signor Mereu, con le loro battaglie, che l’area di parcheggio autovetture di via dei Pisoni/Borgofaxhall rimanesse libera e gratuita, nonostante la vergognosa speculazione immobiliare che lì ha creato un vero ecomostro, al posto di quello che doveva essere un parco e l’autostazione delle corriere.
E che stanno resistendo ad una tracciatura degli spazi fatta dai fenomeni comunali che ha tolto circa 100 posti auto, ed ha regalato, sempre alla solita cooperativa di cui sopra, altri 40 posti auto a pagamento, che rimangono desolatamente inutilizzati, stante il furto di € 6 euro al giorno.
A Piacenza qualcuno sta facendo i conti senza l’oste, convinto di potere esercitare in maniera bulgara il mandato elettorale, facendo finta di sentire i cittadini partecipati delle scelte, ma poi scatenando il malcontento in ogni dove con decisioni cervellotiche, che in diversi casi le migliaia di firme dei comitati spontanei hanno fatto fermare.
Mentre continua l’ostracismo immotivato contro i pendolari, che però hanno gli zebedei foderati di metallo duro per sopportare i disservizi ferroviari, e non si fanno e faranno intimidire da queste vessazioni di bassa lega.
Quegli stessi pendolari che hanno permesso, caro signor Mereu, con le loro battaglie, che l’area di parcheggio autovetture di via dei Pisoni/Borgofaxhall rimanesse libera e gratuita, nonostante la vergognosa speculazione immobiliare che lì ha creato un vero ecomostro, al posto di quello che doveva essere un parco e l’autostazione delle corriere.
E che stanno resistendo ad una tracciatura degli spazi fatta dai fenomeni comunali che ha tolto circa 100 posti auto, ed ha regalato, sempre alla solita cooperativa di cui sopra, altri 40 posti auto a pagamento, che rimangono desolatamente inutilizzati, stante il furto di € 6 euro al giorno.
Per fortuna l’altro parcheggio di viale S. Ambrogio rimane ancora fruibile, nonostante anche lì gli spazi siano stati ridotti dal cantiere per il cavalcaferrovia, il deposito dei veicoli rimossi, ed il baracchino del venditore di videocassette (prossimo passo magari anche una giostra…) .
Una fortuna, che ci stiamo mantenendo battagliando, ma che è doverosa e dovuta per il fatto stesso che Piacenza ha il più alto tasso di pendolarismo di tutta la regione, gente che produce reddito fuori perché la città non offre né lavoro né studio e bisogna andarselo a cercale, e qualche diritto, visto che le tasse qui le paga ed i danari qui li spende, vuole averlo.
Visto che lei ha citato sia Fidenza che Parma (ove qui la situazioni è incresciosa, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso…) città che conosciamo benissimo, ma ove il tasso di pendolarismo, rapportato al numero degli abitanti, è enormemente inferiore, a Piacenza, nonostante lei la pensi diversamente, non si sta propriamente bene.
E dalle voci che ci stanno arrivando in tema di parcheggi, potrebbe decisamente peggiorare.
Grazie per l’attenzione.
Una fortuna, che ci stiamo mantenendo battagliando, ma che è doverosa e dovuta per il fatto stesso che Piacenza ha il più alto tasso di pendolarismo di tutta la regione, gente che produce reddito fuori perché la città non offre né lavoro né studio e bisogna andarselo a cercale, e qualche diritto, visto che le tasse qui le paga ed i danari qui li spende, vuole averlo.
Visto che lei ha citato sia Fidenza che Parma (ove qui la situazioni è incresciosa, ma chi è causa del suo mal pianga se stesso…) città che conosciamo benissimo, ma ove il tasso di pendolarismo, rapportato al numero degli abitanti, è enormemente inferiore, a Piacenza, nonostante lei la pensi diversamente, non si sta propriamente bene.
E dalle voci che ci stanno arrivando in tema di parcheggi, potrebbe decisamente peggiorare.
Grazie per l’attenzione.
Ettore Fittavolini
Presidente Associazione Pendolari Piacenza
E come dimenticare il "muro" abbattuto nel 2009 dopo la denuncia dell'Associazione? |
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