lunedì 31 ottobre 2011

Ci ascoltate solo quando si vota?

Pubblichiamo una comunicato stampa di Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione Pendolari Piacenza, che tratta, con cognizione di causa, il tema del collegamento "veloce" con Milano

Egregio Direttore,
la lettura dell’ultima notizia circa lo studio commissionato dalla Camera di Commercio al Politecnico sul tema del “cosiddetto“ servizio ferroviario di trasporto veloce tra Piacenza e Milano, ci lascia contrariati ed allibiti.
Posto che si tratta dell’ennesima annunciazione sul tema, dopo roboanti proclami apparsi a mezzo stampa che vedono coinvolti a vario titolo il Presidente della Provincia, l’amministratore delegato di Trenord,. Il presidente della Regione Lombardia, varii Assessori regionali, il Sindaco del Comune di Piacenza (si avvicinano le elezioni, vero ?) il presidente della locale Confindustria e financo l’Amministratore Delegato di UniCredit (che è anche il grande capo del sottoscritto, e di decine di altri pendolari piacentini che quotidianamente fanno girare l’economia a Milano) - quest’ultimo,  in quanto piacentino, tirato regolarmente per la giacchetta allo scopo di munificare a destra e a manca –  i pendolari dove sono ?
Ovvero quelle migliaia di fantasmi che tutte le mattine, per studio o per lavoro, quando ancora la città dorme, vanno a produrre reddito, ricchezza e cultura altrove per poi spender soldi e pagar tasse a Piacenza,
ma che la città dimentica di avere.
E quando fa finta di ricordarsene, è solo per gabellarli (posteggi e parcheggi rubati, bici rimosse !!!) o perché ci sono elezioni in vista e qualche migliaio di voti non puzza.
Esemplare in questo caso il trattamento riservato ad un concittadino illustre quale Ernesto Schiavi, direttore artistico della Filarmonica della Scala (che mi onoro di conoscere, ed ex pendolare al pari dei professori della stessa orchestra Galli e Negri, altri due piacentini che hanno dato e danno lustro a Piacenza) : mentre Milano lo premiava con il massimo riconoscimento dell’Ambrogino d’Oro, da Piacenza nemmeno un biglietto di congratulazioni istituzionale ! .
“Nemo propheta est in patria“ , dicevano i nostri padri.

A noi pendolari, in quanto parte in causa, piacerebbe essere al tavolo di questo fantomatico progetto che dovrebbe essere la panacea di tutti mali dei disservizii su rotaia.
Però, così come è stato riportato dagli organi di stampa, ovvero il proseguimento della linea Saronno-Lodi fino a Piacenza, con servizio attualmente in carico a Trenord (la società mista derivante dalla fusione Trenitalia Ferrovie Nord che esercita il servizio del trasporto regionale lombardo) di veloce non ha nulla, ed ai pendolari piacentini non sposterebbe di alcunchè il livello di disservizio.

Siamo pronti a discuterne dati alla mano, con cognizione di causa perché le analisi dettagliate su quello che c’è, diviso per nicchia di potere (Emilia Magna Romagna, Lombardia, Trenitalia Nazionale, etc) orari, materiale rotabile, le abbiamo già fatte e rifatte, presentate anche ai ministri che, venuti a Piacenza (altro ennesimo spot da campagna elettorale) allora si dimostrarono ignoranti in materia (ovvero non sapevano nemmeno di avere firmato aumenti delle tariffe !) e le conosciamo a memoria.
Come pure fanno professione di ignoranza della materia i vari dirigenti regionali di Trenitalia e RFI, quando si degnano di venire alle riunione cui regolarmente negli anni sono stati invitati.

Per cui, pur apprezzandone la buona volontà, francamente non serve che la Camera di Commercio spenda pubblici denari (ma non ci dovrebbe essere una gara e non un affidamento diretto ?) per fare analizzare dal Politecnico (che personalmente il sottoscritto stima quale rinomata istituzione per la formazione e l’istruzione – ho appena partecipato ad un corso con i loro docenti un mese fa ) un tema di cui ci sembra essa non abbia nessuna competenza.
Lo studio c’è gia, aggratis, come dicono a Roma. Titolo : “da Piacenza a Milano in 20 minuti (si può !)“ .

L’abbiamo fatto noi, pendolari piacentini della nostra Associazione (in questo caso soci ingegneri ed architetti) nel 2007, premiato dal Ministero delle Infrastrutture dei Trasporti (allora reggente del dicastero l’on. Di Pietro) in occasione della Conferenza Nazionale delle Infrastrutture tenutasi a Catania il 7 dicembre 2007 e pubblicato nel volume edito dal ministero stesso dal titolo : “Trecento idee per lo sviluppo delle Infrastrutture nel Paese“.
Disponibile sul sito della ns. Associazione (insieme alla documentazione dei vari accordi firmati dalle FS con Comune e Provincia per il passaggio della TAV sul nostro territorio sin dal 1997, e ad oggi totalmente disattesi per quanto concerne il trasporto ferroviario) e per chiunque ce lo chieda, ed ovviamente ridiscutibile e rimodulabile.

Ma su cui non si transige, ovvero utilizzare la linea AV, che a Piacenza, oltre che a passare, è interconnessa, anche per il trasporto pendolare.

Ricordando una volte per tutte che parliamo di una infrastruttura sottoutilizzata, pagata tutta con i soldi delle nostre tasse (uno sproposito di milioni di Euro al chilometro rispetto a quello che sarebbe dovuta costare) ed in carico ad una società, le Ferrovie dello Stato (e relative Spa controllate), che è al 100% pubblica (azionista unico il Ministero del Tesoro).
Non quindi l’orticello del padrone del vapore (leggasi sig. Moretti, dipendente pubblico che ne è amministratore delegato) tantomeno il futuro appartamento in affitto con vista della NTV di Montezemolo e socii.
La liberalizzazione del trasporto ferroviario è direttiva comunitaria da anni, ed il desolante risultato finora ottenuto per potere avere un’alternativa è stato l’esperimento fatto fallire scientemente di Arenaways in Piemonte, inibendo all’unico Davide privato di raccogliere passeggeri sulla Torino – Milano, perché disturbava il pubblico gigante Golia.

In questo caso, ovvero nel nostro, non stiamo parlando del Ponte di Messina, ergo lo sproposito che da più di 40 anni rovina le casse delle Stato già solo per i progetti (e che stante i chiari di luna attuali mai si farà), ma di un’opera esistente da utilizzare per il servizio pubblico, quale il trasporto ferroviario è e rimane, mezzo fondamentale per una mobilità sostenibile.
Quando se ne vorrà parlare seriamente, partendo dai presupposti di cui sopra, noi ci siamo e ci saremo sempre (l’EXPO 2015 passa, i pendolari rimangono).
Aggratis ovviamente.

Grazie per l’attenzione.
Ettore Fittavolini
Presidente.
  
Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A
29100 - Piacenza
Web: www.pendolari.too.it
Blog: www.pendolaripiacenza.blogspot.com
Mail: pendolari.piacenza@libero.it
Mail: pendolari.pc@gmail.com

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per favore, fate presente questo tema ai candidati sindaci.
Pensate che ho preferito trasferirmi (residenza compresa) a Milano piuttosto che fare il pendolare, perché trovavo ingiustificato pagar le tasse ad un comune che non è stato capace di tutelarmi(ci)

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