lunedì 4 aprile 2011

Prorogata ordinanza anti-biciclette

(aggiornamento 1 Luglio: prorogata ordinanza fino al 31 Dicembre)

 
Nonostante le critiche il Comune prosegue la serie di decisioni scellerate e rinnova l'ordinanza anti-biciclette in P. Marconi.

Qualche giorno fa è stata pubblicata una nuova ordinanza che, sulla scia delle due precedenti, ribadisce il divieto di parcheggiare biciclette e ciclomotori in P. Marconi.

La prima ordinanza di questo tipo (emessa a Novembre) fu sospesa ancora prima che fosse applicata mentre la seconda (emessa in sordina a Dicembre) ha avuto un debutto talmente problematico (a causa di numerosi errori ed omissioni) che è rimasta in vigore soltanto il mese di Marzo; purtroppo il tempo è stato comunque sufficiente per legittimare alcune rimozioni.

Quella seconda ordinanza (che in tanti avevano definito "porcata") era finalmente giunta a scadenza e sinceramente contavamo che non fosse prorogata, anche in virtù dell'apertura dei consiglieri comunali che ci avevano promesso una riapertura del dialogo.

Purtroppo così non è stato e il Comune ha pubblicato una nuova ordinanza per mezzo della quale si ribadisce la posizione dell'Amministrazione sul tema, vietando la sosta per altri tre mesi.

Come Associazione continuiamo a criticare questa decisione poichè le alternative messe a disposizione dei pendolari non sono adeguate: i parcheggi allestiti dal Comune sono lontani e sono stati installati senza alcuna attenzione alle reali esigenze (prova ne è che un parcheggio allestito "tanto per fare numero" è rimasto chiuso a lungo per gravi problemi di sicurezza".

Rimane poi il tema del rispetto della normativa, che obbliga gli enti che allestiscono un parcheggio a pagamento (è il caso del servizio di custodia delle biciclette nel capannone) a mettere a disposizione un adeguato spazio per chi desidera parcheggiare gratuitamente i propri mezzi: ricordiamo che adeguato significa che il parcheggio gratuito deve trovarsi alla stessa distanza e deve essere dello stesso tipo, ovvero coperto (articolo 7 comma 8 del codice della strada).

Speravamo non ce ne sarebbe stato bisogno, che si potesse aprire un dialogo, ma viste le circostanze chiederemo ai nostri legali di adire le vie legali per ripristinare i diritti negati ai pendolari piacentini.

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