"Per avere dei treni pendolari decenti in Italia bisognerebbe che un politico o un grande manager fosse costretto a prenderli. Allora sì che Trenitalia si attiverebbe, allora sì che Trenitalia farebbe di tutto per far viaggiare comodo il politico, per far stare bene il grande manager."
Inizia così lo sfogo di un pendolare, Corrado Ruspandini, che nella lettera pubblicata ieri su Il Messaggero si è definito "vittima quotidiana di Trenitalia".
Inizia così lo sfogo di un pendolare, Corrado Ruspandini, che nella lettera pubblicata ieri su Il Messaggero si è definito "vittima quotidiana di Trenitalia".
Ruspandini nel suo scritto denuncia come tutte le sue lamentele indirizzate a Trenitalia siano rimaste inascoltate, che il servizio offerto è talmente scadente che spesso crede di viaggiare su un carro bestiame.
L'amarezza cresce quando si guarda attorno e vede politici e manager che evitano accuratamente di prendere il mezzo pubblico, quasi conoscessero le pessime condizioni in cui versano.
D'altronde, per loro fortuna, queste persone possono viaggiare con le loro auto blu, guardando dal finestrino quel treno fermo sui binari stracolmo di pendolari che sperano, prima o poi, di arrivare.
Leggi la lettera completa su Il Messaggero.
L'amarezza cresce quando si guarda attorno e vede politici e manager che evitano accuratamente di prendere il mezzo pubblico, quasi conoscessero le pessime condizioni in cui versano.
D'altronde, per loro fortuna, queste persone possono viaggiare con le loro auto blu, guardando dal finestrino quel treno fermo sui binari stracolmo di pendolari che sperano, prima o poi, di arrivare.
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