Con il nuovo riassetto chi aspetta il bus in P. Marconi lo aspetta al sole o sotto la pioggia a seconda dei casi, ma sempre in piedi lo aspetta.
Alcuni zelanti cittadini hanno quindi avanzato delle interessanti proposte per risolvere il problema.
Alcuni zelanti cittadini hanno quindi avanzato delle interessanti proposte per risolvere il problema.
Che i lavori di riqualificazione del piazzale abbiano incontrato le critiche di diverse categorie di persone è noto: i pendolari lamentano che le rastrelliere per le biciclette sono state rimosse senza motivazione, i cittadini criticano le rotonde troppo piccole che fungono da imbuto, chi deve recuperare un parente arrivato col treno dice che le aree per la sosta breve sono insufficenti e che quindi nel piazzale si creano ingorghi causati dalle auto parcheggiate in doppia e terza fila, gli autisti ancora ridono dei progettisti che in spregio alla geometria dei raggi di curvatura avevano disegnato percorsi impossibili fra le rotonde per i bus, gli urbanisti condannano il posizionamento degli attraversamenti pedonali sul dosso che nascosti dai bus in sosta creano situazioni di pericolo, gli anziani ritengono uno spreco le scale mobili perchè le vedono utilizzate solo dai ragazzini che le usano come un gioco, mentre i disabili le criticano perchè a quelle avrebbero preferito degli ascensori.
A questi si aggiungono anche gli utenti dei bus, costretti ad aspettare l'arrivo del propio mezzo in piedi nel piazzale senza alcuna protezione dal sole e dall'acqua. Mancano infatti pensiline e sedute coperte, ad esempio come quelle installate sul lato ovest della stazione (anche se ad onore del vero ci sono lamentele anche per quelle perchè sono state installate proprio in direzione del sole e quindi proteggono ben poco).
A nulla sono servite le interrogazioni dei consiglieri comunali che chiedevano di sapere come mai non fossero state previste le strutture di protezione: qualcuno dice che ci sono vincoli della Sovrintendenza al posizionamento, altri ci confidano che per errori nel progetto ora non c'è più tecnicamente lo spazio a norma di legge per il posizionamento delle pensiline.
Tuttavia le persone che aspettano in piedi (o peggio, quelle che cedono e di accasciano a terra) non sono certo un bel vedere e non contribuiscono al decoro dell'area tanto ricercato da questa Amministrazione, ecco che alcuni zelanti cittadini accorrono in aiuto e propongono alcune interessanti idee nel tentativo di aiutare i responsabili alla soluzione del problema.
C'è quindi chi suggerisce di dire alle persone di attendere l'arrivo della propria corsa all'interno del sottopassaggio, per essere finalmente protetti e per trovare finalmente un utilizzo intelligente di quel cunicolo.
Ma c'è chi si spinge oltre e suggerisce di assegnare il sottopassaggio in gestione ad una cooperativa la quale potrebbe fornire abbonamenti a tariffe convenienti per chi desidera ripararsi in attesa del pullman. E, seguendo la stessa tecnica attuata con l'ordinanza anti parcheggio biciclette, si potrebbero "invogliare" i diffidenti a rintanarsi nel sottopassaggio emanando una nuova ordinanza per il decoro della zona che vieti la sosta in piedi nei pressi delle paline.
Sia chiaro che come Associazione siamo fermamente contrari ad entrambe le proposte che riteniamo soluzioni palliative di compromesso.
Anzi, se l'Amministrazione decidesse di accettare i suggerimenti ricevuti siamo pronti a cavalcare anche questa battaglia, schierandoci al fianco di chi vorrà lottare per ottenere l'installazione di coperture adeguate: dopo i cartelli "Io pedalo ma non pago" e "Reggi ridacci i parcheggi" abbiamo già mandato in stampa i nuovi cartelli "Carbone toglici dal solleone".
A questi si aggiungono anche gli utenti dei bus, costretti ad aspettare l'arrivo del propio mezzo in piedi nel piazzale senza alcuna protezione dal sole e dall'acqua. Mancano infatti pensiline e sedute coperte, ad esempio come quelle installate sul lato ovest della stazione (anche se ad onore del vero ci sono lamentele anche per quelle perchè sono state installate proprio in direzione del sole e quindi proteggono ben poco).
A nulla sono servite le interrogazioni dei consiglieri comunali che chiedevano di sapere come mai non fossero state previste le strutture di protezione: qualcuno dice che ci sono vincoli della Sovrintendenza al posizionamento, altri ci confidano che per errori nel progetto ora non c'è più tecnicamente lo spazio a norma di legge per il posizionamento delle pensiline.
Tuttavia le persone che aspettano in piedi (o peggio, quelle che cedono e di accasciano a terra) non sono certo un bel vedere e non contribuiscono al decoro dell'area tanto ricercato da questa Amministrazione, ecco che alcuni zelanti cittadini accorrono in aiuto e propongono alcune interessanti idee nel tentativo di aiutare i responsabili alla soluzione del problema.
C'è quindi chi suggerisce di dire alle persone di attendere l'arrivo della propria corsa all'interno del sottopassaggio, per essere finalmente protetti e per trovare finalmente un utilizzo intelligente di quel cunicolo.
Ma c'è chi si spinge oltre e suggerisce di assegnare il sottopassaggio in gestione ad una cooperativa la quale potrebbe fornire abbonamenti a tariffe convenienti per chi desidera ripararsi in attesa del pullman. E, seguendo la stessa tecnica attuata con l'ordinanza anti parcheggio biciclette, si potrebbero "invogliare" i diffidenti a rintanarsi nel sottopassaggio emanando una nuova ordinanza per il decoro della zona che vieti la sosta in piedi nei pressi delle paline.
Sia chiaro che come Associazione siamo fermamente contrari ad entrambe le proposte che riteniamo soluzioni palliative di compromesso.
Anzi, se l'Amministrazione decidesse di accettare i suggerimenti ricevuti siamo pronti a cavalcare anche questa battaglia, schierandoci al fianco di chi vorrà lottare per ottenere l'installazione di coperture adeguate: dopo i cartelli "Io pedalo ma non pago" e "Reggi ridacci i parcheggi" abbiamo già mandato in stampa i nuovi cartelli "Carbone toglici dal solleone".
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