mercoledì 9 febbraio 2011

Libertà 7 febbraio 2011


Ogni due settimane Libertà ci offre la possibilità di pubblicare "Il giornale dei pendolari", uno spazio che utilizziamo per informare i viaggiatori sui temi a loro cari.

Vi proponiamo oggi la rubrica apparsa Lunedì scorso, nella quale potrete leggere un articolo di Franco Trespidi che denuncia problemi alle porte dei vagoni ed inefficienze nei sistemi di informazione, punto ripreso anche da Marco Andrei nel suo intervento in cui racconta con quanta fatica è riuscito a far valere il suo diritto ad essere correttamente informato sui motivi del ritardo.

Ringraziamo il Direttore del quotidiano che ci ha permesso di riprodurre interamente la pagina.

Segue la versione testuale degli stessi articoli.


LIBERTÀ Lunedì 7 febbraio 2011
pag 10 IN VIAGGIO CON I PENDOLARI
a cura dell’Associazione Pendolari di Piacenza

Porte che non si aprono informazioni che non arrivano
L’aggiornamento tecnologico delle Ferrovie non porta benefici
In questi anni di grande innovazione, anche le ferrovie aggiornano la tecnologia a bordo treno per migliorare il comfort dei viaggiatori e l’efficienza del servizio. Basta un viaggio in treno per sperimentare gli effetti della nuova tecnologia di bordo. Giovedì 3 febbraio di fianco al treno R2912 delle 7.37 per Milano, arrivato a Piacenza in forte ritardo, si crea una lunga coda di viaggiatori per effetto delle nuove porte installate su alcune carrozze. Le vecchie si aprivano in meno di un secondo semplicemente tirando la maniglia, con le nuove, dopo aver tirato una levetta, occorre aspettare un lasso di tempo indefinito prima di vederle aprirsi. Alcune non si aprono proprio, ma con un po’ di forza bruta si può scollare la guarnizione di gomma che le tiene attaccate al telaio. A questo punto comincia la via crucis dell’apertura, talmente snervante che anche un bradipo avrebbe difficoltà a replicarla con la stessa lentezza. In alcuni casi servono 15-20 secondi per una completa apertura. Se la fermata prevede una sosta si 60 secondi significa che metà del tempo se ne va per aprire e chiudere le porte. Ai viaggiatori non resta il tempo sufficiente per scendere e salire, ma Trenitalia, con molta faccia tosta, incolpa i pendolari degli eccessivi tempi d’incarrozzamento che invece sono causati dalla negligente progettazione delle nuove porte oltre che dalla presenza di porte guaste o chiuse per mancanza di personale. Basta avere una nuova porta per lato per rallentare tutto il treno. Moltiplicando le decine di secondi persi per il numero delle fermate si capisce quanto ritardo sia causato da questa innovazione tecnologica made in FS. Torniamo all’R2912, quando riesco a salire in carrozza noto due grandi schermi LCD appesi alle pareti, mai visti prima su quel tipo di treno. Durante il viaggio li guardo nella speranza di avere informazioni sulle cause del ritardo, che a Milano Lambrate è diventato di oltre 40 minuti, purtroppo restano spenti per tutto il viaggio. All’arrivo altra coda per scendere, c’è la solita porta che si apre al rallentatore. Nell’attesa osservo che sulla cornice dello schermo LCD, ancora spento, campeggia la scritta “Infotreno - Dove 6”, sono su un treno, mi dico, con sedili lerci e sfondati in una carrozza poco riscaldata, in ritardo senza sapere il perché, insomma nel solito mondo Trenitalia. Mi chiedo se quei pannelli non funzionanti siano l’ennesima trovata per giustificare un investimento di qualche milione di euro di soldi pubblici in pseudotecnologia proviaggiatori, oppure se si tratti di un semplice prototipo destinato ad essere montato in tutte le carrozze, bagni inclusi, che darà vita ad un nuovo appaltone FS per la fornitura di un apparato che, vista l’esperienza, dovrà funzionare giusto il tempo del brindisi d’inaugurazione così da consentire ai manager FS di complimentarsi l’un l’altro per l’ottimo lavoro svolto. Altra innovazione tecnologica è l’utilizzo dei condizionatori d’inverno come pompe di calore per riscaldare, si fa per dire, le carrozze quando il riscaldamento tradizionale è guasto. E’ meglio di nulla, anche se questo consente alle ferrovie di ritardare la riparazione dei riscaldamenti guasti. Dato che dai condizionatori l’aria (tiepida) esce dall’alto e non dal basso come nei riscaldamenti tradizionali, il calore resta tutto vicino al soffitto. Così per i fortunati che rimangono in piedi il tepore si sente dal torace in su, mentre per chi è seduto si scongelano al più le orecchie, ma gambe e piedi restano al gelo: una piacevole sensazione degna di un processo di tempra. Dopo tanta innovazione stupisce che nessuno abbia invece pensato a ripristinare l’apertura dei finestrini bloccati su moltissimi treni. E’ un’operazione che costerebbe poco, richiederebbe scarso ingegno, ma durante i mesi estivi darebbe un enorme sollievo a migliaia di viaggiatori. Come avviene per la pianificazione dell’orario ferroviario, che ogni volta improvvisa soluzioni la cui effettiva funzionalità non viene mai verificata a posteriori, anche le innovazioni tecnologiche introdotte dalle FS sembrano essere il frutto di tanta approssimazione e superficialità, l’unica certezza è che assorbono enormi quantità d’investimenti e denaro pubblico senza produrre miglioramenti tangibili per i viaggiatori.
Franco Trespidi

Informare sui ritardi è un dovere
Invece le comunicazioni sono state ottenute solo dopo un’animata discussione
Scrivo la presente per denunciare ciò che è accaduto in data 02/02/2010 sulla linea ferroviaria Piacenza-Milano. Come ogni mattina sono salito sul treno R2912 delle 7.37, in ritardo come di consueto di 5’. Il treno in questione è probabilmente quello che accumula più ritardi sulla tratta sopra menzionata. Il tragitto sembra normale fino a Lodi, poi il treno si ferma in aperta campagna per 25’, ovviamente senza annunci da parte del personale preposto. Indispettito dalla cosa mi dirigo verso la testa del treno e trovo finalmente il capotreno chiuso nella stanza dei comandi con il macchinista (il controllo dei biglietti è una facoltà, non un dovere dei controllori). Chiedo lumi sul motivo della sosta e lui mi dice con fare piuttosto sbrigativo che c’è un treno bloccato sulla linea e che tutti i treni sono quindi in coda in attesa di poter procedere. Lo sprovveduto si lascia però sfuggire che il treno bloccato è in avaria dal mattino presto. A queste parole – in maniera scocciata e alzando il tono di voce, lo ammetto – chiedo per quale motivo non sia stato segnalato nelle stazioni che si era verificato questo inconveniente. Se avessi saputo che la linea aveva questi problemi sarei tornato a casa a prendere la mia automobile, visto che in passato sono già stato sequestrato dalle ferrovie. Si scatena il delirio: il controllore e il macchinista, alleati in un effimero patto d’acciaio, affermano che gli annunci erano stati diramati in tutte le stazioni e che se ho altro da fare in attesa dei treni non è un problema loro… A questo punto invito i signori ad affermare le stesse cose davanti agli altri viaggiatori. Con questa richiesta devo aver toccato un tasto delicato perché la loro agitazione sale, anche la mia ovviamente, ma sempre senza insultare nessuno (ho anche i testimoni). Non potrei dire altrettanto dei due operatori, ma lasciamo stare… All’improvviso mi sento toccare una spalla, mi giro e vedo un uomo che con fare circospetto mi mostra un distintivo della Polizia e mi dice: “documenti”. Nel frattempo altri viaggiatori iniziano a chiedere animatamente notizie ai due efficienti operatori delle ferrovie. Inizia quindi una discussione surreale con l’agente di Ps, che ahimè non ho identificato come avrei dovuto, il quale mi informa che “ci vuole poco ad attribuire responsabilità alle persone soprattutto se si attaccano dei pubblici ufficiali come il personale di Trenitalia”. Non avendo fatto nulla, replico che nel caso di querela da parte loro non avrei avuto certo problemi a controquerelarli. L’agente si indispettisce per la mia risposta e insiste nel chiedere i miei documenti. Lo invito a seguirmi nello scompartimento dove avevo la mia valigetta; nel frattempo pubblicizzo l’accaduto a tutti i viaggiatori. Mostrati i documenti, senza che lui prendesse le mie generalità, si verifica esattamente quello che immaginavo. Avendo io informato della situazione altri passeggeri, l’agente di polizia cambia il suo tono e diventa improvvisamente amichevole. Intanto sul treno cominciano a trasmettere dagli interfono le informazioni che dovevano essere date dal personale: treno in avaria sulla linea etc etc. C’è voluta una semirivolta e un’accesa discussione con un agente per avere qualche notizia. Vorrei ricordare ai pubblici ufficiali che la divisa che indossano non gli riserva solo dei poteri, ma anche dei precisi doveri nei confronti dei cittadini. Tra l’altro voglio informare i viaggiatori che in circostanze come questa i "pubblici ufficiali" delle ferrovie sono OBBLIGATI dalle "Condizioni generali di trasporto di Trenitalia" a fornire informazioni sulle tratte ferroviarie, sia nelle stazioni sia durante il viaggio (sul treno); in particolare è loro onere informare i viaggiatori di possibili ritardi o problemi sulla linea. Questo è un nostro diritto sancito dal regolamento europeo n. 1371/2009 e recepito dal contratto summenzionato. Stiamo attenti, quindi, a non accettare passivamente, come fossero oro colato, le giustificazioni di controllori e capotreni, perché spesso gli stessi operatori non conoscono i loro doveri. In conclusione di questa penosa storia mi sono lasciato con l’agente della polizia con una stretta di mano e sono arrivato a Lambrate con 45 minuti di ritardo! Viva L’Italia.
Marco Andrei

Al sito si aggiunge un blog
Il sito dei pendolari si arricchisce di un nuovo strumento per la comunicazione: un blog che permetterà a chi lo desidera di esprimere direttamente ed in tempo reale le proprie opinioni. Sarà molto facile per i lettori inserire commenti, proporre argomenti di discussione e, perchè no, sfogare la propria rabbia nel caso si sentano vittime di disservizi. Il nuovo blog, con una grafica completamente rinnovata, si pone come obiettivo quello di pubblicare le notizie in maniera strutturata e di facilitarne la ricerca. Invitiamo quindi i viaggiatori a rimanere informati visitando il nuovo blog http: //pendolaripiacenza. blogspot. com che sarà comunque raggiungibile anche dal sito ufficiale dell’associazione pendolari www. pendolari. too. it Aspettiamo i loro commenti e le loro impressioni.

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