Treni soppressi per un software

Quando, in stazione, sentiamo una voce che ci comunica la soppressione di un treno (spesso molti minuti dopo l’orario in cui il treno avrebbe dovuto partire) ci chiediamo cosa sarà successo?
Ebbene, ultimamente, oltre ai soliti “casini” si aggiunge anche un software che le italiche ferrovie hanno deciso di acquistare per “migliorare la gestione del personale”

Fino a poco tempo fa i turni di capitreno e macchinisti erano gestiti da esseri umani che “incastravano” i viaggi del personale. Succedeva che, tra un arrivo e la partenza successiva ci foriero dei “buchi” in cui il personale rimaneva “con la mani in mano”, e questo Moretti non lo potava tollerare.

Allora cosa hanno fatto i geni che governano le italiche ferrovie? Hanno comprato (pagandolo 14 milioni di euro, pare) un software per la gestione dei turni del personale. Questo software, già sperimentato dalla ferrovie svizzere, ha consentito di ottimizzare i movimenti a tal punto da quasi azzerare le “pause” tra un servizio e l’altro. La cosa ha funzionato benissimo in Svizzera, ma quando lo si è applicato alle italiche ferrovie, non certo famose per la puntualità, ha generato un effetto domino che ha portato a ritardi e soppressioni di molti treni. In sostanza il personale che avrebbe dovuto condurre il treno pronto a partire era su un altro treno, non ancora arrivato perché in ritardo. La storia è raccontata da il fatto quotidiano e dei pendolari Genova – Milano che hanno riportato sul loro blog alcuni ritagli di giornale.

Forse occorrerebbe che chi fa scelte di questo tipo facesse un bagno di realtà, prendendo un treno, ogni tanto.