I contratti potranno non piacere (e Moretti ha dichiarato più volte di “non amare” i contratti di servizio per il servizio pendolari), ma vanno rispettati. Il rispetto del contratto non comporta sono la presenza di un adeguato numero di carrozze (pulite, adeguatamente climatizzate ecc…), ma anche, e soprattutto, il rispetto delle regole minime di sicurezza.
Ebbene, tutto questo sembra non interessare alla società gestita da Moretti.
E’ un caldo giorno di luglio, un treno parte da Roma, percorre alcuni chilometri e si ferma (come succede spesso anche dalle nostra parti). Passa il tempo e nessuna informazione viene fornita (anche questo non ci stupisce), cominciano a circolare voci secondo cui il treno è guasto ed è necessario l’arrivo di una locomotiva per rimorchiare il treno in stazione… non si sa quando questa locomotiva arriverà. Passano 20 minuti, i passeggeri cominciano a scendere per prendere un po’ d’aria, qualcuno si incammina lungo i binari. Nessuno interviene e un centinaio di passeggeri si avvia a piedi verso la stazione (3 km). Il tutto raccontato da Repubblica che ha anche documentato i fatti con una galleria fotografica.
Sicuramente la scelta di camminare lungo i binari non è da encomiare, soprattutto per i rischi che questa comporta, ma possiamo comprendere l’esasperazione dei pendolari che si sono travati in quella situazione. Quello che stupisce è il mancato intervento del personale di Trenitalia, in quella situazione, se fosse arrivato un treno nella direzione opposta, poteva scapparci il morto. Dobbiamo davvero aspettare un evento tragico perché qualcuno si decida a fare qualcosa?
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