Dal 1989 la Lega Nord, guidata da Umberto Bossi ha perseguito l’obiettivo di dividere l’Italia, anche nelle ultime assemblee di Pontida il grido “secessione” è risuonato più volte. In più di 20, però, non si era mai giunti a una vera divisione dell’Italia.
Ebbene, quello che Umberto Bossi, leader della Lega Nord, non è riuscito a fere in 20 anni, Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato, lo ha fatto in una notte.
Ebbene, quello che Umberto Bossi, leader della Lega Nord, non è riuscito a fere in 20 anni, Mauro Moretti, AD di Ferrovie dello Stato, lo ha fatto in una notte.
Dal 12 dicembre l’Italia è divisa in due: non è più possibile andare in treno da Milano a Reggio Calabria senza fermate intermedie. Per farlo necessario scendere e prendere una coincidenza a Roma o a Bologna.
Non ci saranno più i treni che percorrono la pensiola, forse lentamente, ma di notte e a un costo ragionevole. Questi treni non convengono a Tenitalia, per loro è più importante vendere i costosi biglietti dei frecciarossa (100 € per Milano – Napoli solo andata in seconda classe). Prima hanno cercato di dissuadere i viaggiatori dall’usare i treni notte, riducendoli in stato pietoso (niente manutenzione) e bloccando le prenotazioni. Visto che la gente continuava a prenderli, li hanno abiliti, poco importa se questo comporta licenziare 800 lavoratori. A questo proposito ribadiamo tutta la nostra soidarità ai lavoratori che stanno protestando sulla torre-farodi Milano Centrale.
Apparentemente il problema sembra non toccare i pendolari sul tratte “brevi” (brevi in termini di distanza, non di tempo), come la nostra, ma si tratta di un’altra faccia della stessa medaglia.
I treni pendolari non sono remunerativi, per cui non si ignorano le segnalazioni del bestiame, pardon… dei “clienti” e si investe sulle tratte remunerative “rifacendo” i frecciarossa con 4 classi.
Su tutti questi temi il grande assente è la politica: dove sono i nostri rappresentanti, dov’il ministro dei trasporti, dov’è l’assessore Alfredo Peri che si rifiuta di ricevere i rappresentanti della nostra associazioni?
Non ci saranno più i treni che percorrono la pensiola, forse lentamente, ma di notte e a un costo ragionevole. Questi treni non convengono a Tenitalia, per loro è più importante vendere i costosi biglietti dei frecciarossa (100 € per Milano – Napoli solo andata in seconda classe). Prima hanno cercato di dissuadere i viaggiatori dall’usare i treni notte, riducendoli in stato pietoso (niente manutenzione) e bloccando le prenotazioni. Visto che la gente continuava a prenderli, li hanno abiliti, poco importa se questo comporta licenziare 800 lavoratori. A questo proposito ribadiamo tutta la nostra soidarità ai lavoratori che stanno protestando sulla torre-farodi Milano Centrale.
Apparentemente il problema sembra non toccare i pendolari sul tratte “brevi” (brevi in termini di distanza, non di tempo), come la nostra, ma si tratta di un’altra faccia della stessa medaglia.
I treni pendolari non sono remunerativi, per cui non si ignorano le segnalazioni del bestiame, pardon… dei “clienti” e si investe sulle tratte remunerative “rifacendo” i frecciarossa con 4 classi.
Su tutti questi temi il grande assente è la politica: dove sono i nostri rappresentanti, dov’il ministro dei trasporti, dov’è l’assessore Alfredo Peri che si rifiuta di ricevere i rappresentanti della nostra associazioni?
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