venerdì 20 gennaio 2012

Viva il coraggio, viva la democrazia

Il coraggioso sindaco si lamenta su Facebook per il tono, a suo dire poco rispettoso, con il quale lo approcciamo, ma inibisce i commenti sulla sua pagina a chi, invero molto rispettosamente, non la pensa come lui e tenta di creare un contraddittorio.
Il coraggioso sindaco ha la coda di paglia, oppure la memoria molto corta, facendo finta di dimenticare del come si è arrivati ad una situazione di questo tipo nei rapporti con i pendolari.

Andiamo a braccio, su alcune cose, anche poco note ai più, perché ci sono anni di prese per fondelli da ricordare: si dovrebbe scrivere un romanzo, ma tempo e spazi sono tiranni.
 
Esisteva, ed esiste tutt’ora, fino a prova contraria, perché mai abrogata, la Consulta dei Pendolari, istituita tra Comune, Provincia e Associazione Pendolari Piacenza, che prevedeva riunioni con cadenza regolare tra le parti. Questi incontri, non sono più stati fatti, ovvero il Comune ha smesso di incontrarci e non ne ha mai fornito motivo.
Ancora oggi il Comune deve dare seguito alla diffida ad adempiere per il rispetto dei protocolli di intesa sottoscritti ai tempi dell’esecuzione del tracciato TAV, sinora disattesi dalle FS, in tema di utilizzo della linea AV per i pendolari.
Il Comune ha fatto finta di sentire pareri e proposte (bollandole poi come irreversibili) dei pendolari sul tema capannone deposito biciclette della stazione, sul rifacimento del Piazzale stesso e sulla tracciatura degli spazi sosta auto in via dei Pisoni, incurante poi di tutto e di tutti, con il solo risultato, a fronte delle massicce contestazioni ricevute, di bollarci come quattro gatti ed una minoranza, accusandoci di fomentare il discredito perché volevamo entrare in politica (dichiarazioni fatte anche da Ricciardi in Consiglio Comunale),  fregandosene della raccolta di firme effettuata e depositata all’ufficio del protocollo in Comune (372 pendolari hanno firmato per il mantenimento della gratuità, su 400 posti bici disponibili) sfrattando le biciclette da Piazzale Marconi e relegando la gratuità del parcheggio in spazi lontani e non coperti.
Buttando poi in piedi una ordinanza "  monstre " che non esiste in nessuna città d’Italia, di rimozione dei velocipedi, per obbligare i pendolari ad andare nel capannone.
Certamente, si voleva fare lavorare un cooperativa ( ma anche se fosse un’opera pia di CL non cambierebbe di una virgola il concetto) che si prende € 50.000 all’anno a fondo perduto dal Comune, e si lamentava per un capannone ancora mezzo vuoto, con orari ridotti, chiuso al sabato pomeriggio ed alla domenica, in cui comunque le biciclette custodite le rubano lo stesso ( e ne abbiamo le prove, mail di pendolari che incavolati ci segnalano lo spiacevole accaduto).
Regalando poi loro 40 posti auto a pagamento in via dei Pisoni, a fronte di una tracciatura degli spazi che li ha ridotti di un centinaio (la proposta migliorativa del pendolare, architetto urbanista del Politecnico di Milano, consigliere dell’associazione, richiesta dal Comune stesso, è stata poi commentata in modalità irricevibile) e che ha prodotto il risultato di intasare dalle 6,30 di mattina anche il parcheggio di viale Sant’Ambrogio.
Il disastro della soluzione viabilistica di Piazzale Marconi è sotto gli occhi di tutti.
In questo frangente, e sempre in tema di incontri farsa, ove fanno finta di ascoltarti ma hanno già deciso tutto prima, grande fu la sorpresa di Brambati, Carbone e soci, quando tirammo fuori il progetto che avevamo avuto in anteprima, ma non da chi ce lo doveva dare (Il Comune, come da accordi) , e che commentammo molto negativamente perché in Associazione non ci sono 4 ragazzotti, ma tra gli altri anche architetti, professionisti serii e stimati che non parlano per criticare a prescindere, ma su temi oggettivi e con cognizione di causa.
I dirigenti comunali ed i tecnici, ce lo ha detto in faccia Brambati, loro si che sono perfetti (ma chi doveva controllare che Cibic fosse laureato, architetto e docente universitario, quale capo della commissione chiamata a giudicare un progetto da 25 milioni di €uro ??? ?) .
In Piazzale Marconi vige il caos viabilistico ed il parcheggio selvaggio ad ogni ora (dove sono finiti i vigili sbandierati ed apparsi per un paio di giorni dopo l’inaugurazione ???), gli accessi separati del progetto non esistono più (chiedere ai tassisti…) i bus sono costretti a fare lo stesso percorso che facevano prima, gli attraversamenti pedonali a ridosso di due micro-stupide rotonde rendono problematica la sicurezza e lo scorrimento del traffico, che la nuova soluzione doveva invece fluidificare, le scale mobili, costate 400.000 €uro alla collettività, sono senza protezione (che cosa c’entra la Sopraintendenza, se poi appaiono come per magia le pensiline dei bus ????) spesso guaste e mai utilizzate.
Ricordo perfettamente un sms ed una telefonata con il consigliere Galvani che chiedeva a noi Associazione se avessimo chiesto le scale mobili (ma quando mai ??) , visto che lui si batteva, come presidente  ANMIL,  per gli ascensori per i disabili !!!
Al sindaco, in tutta questa esemplare gestione, non è parso poi vero di attaccarsi a quei 4 - veramente 4 – gatti che, espulsi dalla ns. associazione per irregolarità statutarie, ed irrintracciabili, dopo averne chiesto riscontro, (ci sono documenti legali a controprova) , si sono inventati una fantomatica Unione Pendolari (che piglia lo stesso contributo comunale nostro come associazione !) ove la presidente lavora si in Cariparma,  ma a Piacenza, ed il compagno di merende fa il pensionato da anni, ed in questo ruolo fino all’altro giorno il presidente del Crufer (!!!) a Bologna.
Quelli che senza essere pendolari plaudevano al deposito bici a pagamento, si iscrivono alle Consulte Comunali e poi non si fanno mai vedere, salvo quando ogni due anni, c’è da dare il parere per il bilancio sociale di mandato, e ci sono gli assessori. Allora spuntano di nuovo dalla pensione…la pantomima dell’altra sera (17 gennaio) alla Casa delle Consulte.
Naturalmente questi 4 gatti hanno chiesto una sede per riunirsi ed il coraggioso sindaco ha pensato bene, visto che siamo diventati scomodi, di volerci fare improvvisamente condividere la nostra, assegnata con delibera di Giunta Vaciago nel 1997 (era lui assessore) all’Associazione Pendolari Piacenza. Al nostro diniego, motivato dagli accadimenti di cui sopra, ma non solo quelli, ci sfratta, e ci dice che non siamo democratici.
Come se uno vivesse in un appartamento in affitto con la moglie, lei scappa con l’amante, si separa , il giudice da ragione al marito nella causa di divorzio, ed il padrone di casa vuole che l’ex marito divida l’appartamento in affitto con l’ex moglie ed il suo amante.   
Gli avevamo posto una ventina di domande, al Sindaco, per iscritto e reiterate: ha mai risposto ????.
Abbiamo indetto regolarmente assemblee aperte a tutti, pendolari e non, invitando tutti i rappresentanti comunali, consiglieri ed assessori, sindaco compreso.
Le uniche persone che si sono fatte vedere, cito a memoria e mi scuso se ho dimenticato qualcuno, sono i consiglieri Gattoni, Putzu e D’Amo.
Salvo poi avere le classiche telefonate pre - tornata elettorale, nelle quali tutti i partiti, ma proprio tutti, nessuno escluso, vengono a chiederci cosa vogliamo e promettono senza poi mantenere (vedasi il volantino di campagna elettorale di Reggi: si è mai visto in stazione o sui binari ?) perché ovviamente siamo in migliaia, noi pendolari, e ci si ricorda di noi solo quando bisogna votare.    
Allora i nostri pareri e le nostre proposte sono motivate e competenti.
Viva la democrazia !!!  
   
Ettore Fittavolini
Presidente
Associazione Pendolari Piacenza             

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