venerdì 13 gennaio 2012

Riuscirà Monti a rompere il monopolio ferroviario?


In questi giorni sui giornali sono apparse le prime indiscrezioni sull bozza del decreto sviluppo che il governo Monti starebbe preparando. Tra i vari temi affrontati, l'art. 23 tratta il tema della liberalizzazione del trasporto ferroviario, nel seguito ne riportiamo uno stralcio


"Al fine di consentire il raggiungimento di una piena autonomia e indipendenza del gestore dell'infrastruttura ferroviaria, sul piano giuridico, organizzativo e decisionale, dalle imprese operanti nel settore dei trasporti - si legge nel testo - le azioni della società Rete ferroviaria italiana sono cedute al ministero dell'Economia e delle finanze, che esercita i diritti dell'azionista d'intesa con il ministero dello Sviluppo economico"

Il controllo dell’infrastruttura dovrebbe passare direttamente al Ministero delle finanze. Questo significa che Trenitalia S.p.A. dovrebbe essere trattata come un qualsiasi altro concorrente (e non come uno di famiglia, come accade oggi) quando si tratta di accedere alla rete, ottenere le tracce orarie ecc. Questo dovrebbe favorire l’ingresso di gestori alternativi, vedi NTV di Montzemolo, ma anche Arenaways o altri. Questa separazione dovrebbe rendere più appetibile anche la gara per l’assegnazione del servizio di trasporto regionale in Emilia Romagna che l’assessore Peri ha promesso di bandire nel 2012: i gestori alternativi che si presenteranno alla gara non dovranno più far viaggiare i propri treni “sul terreno del nemico”.
Ci auguriamo che questo aspetto non subisca variazioni nell’iter di approvazione del decreto, così come ci auguriamo che, una volta ottenuto il controllo di RFI, il ministero delle Finanze non guardi con un occhio di riguardo Trenitalia di cui detiene il 100% delle azioni.

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