Il 7 luglio il Corriere della Sera ha pubbilcato sul suo sito un articolo in cui parla della rivolta dei pendolari e di come questa stia prendendo anche al strada del web. L’articolo è nella sezione Lazio, per cui fa riferimento specifico di pendolari di quella regione, ai loro problemi e alle loro forma di aggregazione, ma leggendolo ci riconosciamo in pieno.
L'articolo racconta di ritardi, di treni cancellati, di mancanza di informazioni, di vagoni roventi perché l’aria condizionata non funziona, ma anche di atti di vandalismo nei parcheggi… Chi non si riconosce in questo quadro scagli il primo commento. I problemi che viviamo e segnaliamo quotidianamente sono comuni a tutta Italia, verrebbe da dire mal comune mezzo gaudio, ma nel vagone
L’altro aspetto interessante segnalato dall’articolo è la diffusione sul web delle informazioni sullo stato dei treni e della protesta che ne consegue. Questo blog ne è un esempio, ma ovviamente siamo in buona compagnia: tra i blog più attivi ci sono quello dei pendolari della GenovaMilano, i pendolari stanchi della Val d’Aosta, quelli dell’alto Friuli, e un (non)pendolare di Foligno, ne ho citati alcuni ma i blog sono veramente tanti e mi scuso con gli enclisi.
Da non sottovalutare anche il “fronte” dei social network, in particolare Facebook che ha ormai raggiunto i 700 milioni di utenti. La nostra associazione è presente sia come utente (potete chiederci l'amicizia), sia con una pagina che invito tutti a visitare a indicare come “mi piace”, tutti i post pubblicati su questo blog vengono immediatamente linkati anche in Facobook. Anche su questo fronte, ovviamente non siamo gli unici. Il gruppo Pendolari Parma – Piacenza – Lodi – Milano è quello che ci rappresenta e con cui abbiamo una collaborazione, ma e ne sono tanti altri come Roba da Pendolari oppure, per andare su temi trasversali: i treni luridi di Trenitalia.
La protesta monta, tutto questo sforzo di comunicazione mediatica? Ai posteri l’ardua sentenza (che sarà pubblicata sul sito www.arduesentenzedeipostetri.it
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