L' insulto quale l'epiteto "prepotente" che il sindaco ha dispensato sulla stampa piacentina nei confronti dell'Associazione Pendolari, lo rispediamo al mittente con gli interessi.
Evidentemente il suddetto ha la memoria corta oppure il 30 maggio 1997, come da verbale n. 673 della Giunta Comunale di Piacenza, della quale era assessore, (sindaco Giacomo Vaciago) pur essendo presente, schiacciava l'immancabile pennichella (poco male, ormai tanti sono stati immortalati dalle immagini televisive mentre dormono in Parlamento ed altrove...) mentre veniva votata all'unanimità la concessione in comodato gratuito dei locali posti in Piazzale Marconi 32/A quale sede dell'Associazione Pendolari, e non genericamente ai pendolari.
Oppure dobbiamo pensare di trovarci di fronte ad un caso di omonimia ?
Quella delibera dichiarava a pag. 2 che la sede era provvisoria e senza determinazione di durata in attesa del trasferimento presso locali delle FF.SS. secondo impegni dalle FF.SS già assunti.
Cosa questa della quale siamo in attesa da ormai 14 anni.
Inoltre il parere dell'Unità Operativa Demanio e Patrimonio (prot. n. 1453 del 29 maggio 1997) ufficio proponente di tale richiesta poi votata dalla Giunta, specificava a pag. 2 che la nostra Associazione " ha eseguito per conto del Comune un utile indagine statistica sul pendolarismo piacentino " ed al comma n. 6 si dichiarava " è facoltà dell'Amm.ne Com.le di esigere l'immediata restituzione del bene a semplice richiesta e qualora sopraggiungesse una urgente ed imprevista necessità da parte della medesima ".
Il 2 giugno 1997 ci veniva consegnata, come da apposito verbale redatto nell'occasione, la sede.
Quali sono gli urgenti ed improvvisi motivi per i quali dopo 14 anni, e senza che si sia ottemperato alla soluzione definitiva, il Comune ha bisogno dei locali ???
Nell'ordinanza di sgombero non se ne ha traccia.
Francamente ridurre il tutto, come fa furbescamente il sindaco, ad uno slancio di ritrovato amore fraterno ed alla necessità di dare uno spazio anche a chi dall'associazione se ne è andato di sua spontanea volontà, ed in 3 gatti (e proprio di numero) e nel 2006 ne ha fondata un'altra, fa ridere i polli.
Sono loro stessi che dichiarano nel loro blog (peraltro poco attivo, 12 post in 5 anni ..): "L'Unione dei Pendolari Piacentini nasce a Piacenza il 6 febbraio 2006 in seguito al distaccamento di tre membri della Associazione dei Pendolari Piacentini (Presidente,Consigliere e Tesoriere), i quali non concordando con lo stile adottato dai componenti della Associazione decidono di fondare un nuovo comitato che sostenesse le medesime finalità attraverso però la collaborazione stretta con le autorità locali e il rispetto con le parti interessate (tra cui la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie dello Stato)."
I cittadini di Piacenza saranno provinciali, ma non fessi.
Questi signori, oltre ad averci causato un danno, per il quale l'avvocatessa Liviotti del foro di Piacenza sarà lieta di illustrare a chiunque i dettagli, si distinguono per una costante opera di lecchinaggio istituzionale per il quale risultano richiesti ed omaggiati, ovvero quello che intendono loro per collaborazione stretta.
Ma la cosa grave è che ad oggi di questi 3 personaggi, uno non fa più il pendolare lavorando a Piacenza, mentre gli altri due sono pensionati.
Come direbbe qualcuno, che c'azzeccano con noi pendolari ?
Da ultima, l'ulteriore volgare stilettata per la quale il Sindaco si domanda che cosa noi si abbia ottenuto come Associazione.
Innanzitutto la stima ed il rispetto della stragrande maggioranza dei pendolari piacentini, ma non solo, che nelle nostre battaglie ormai ventennali si riconoscono, soci o meno che siano.
Lo constatiamo quotidianamente, noi che viaggiamo.
Piuttosto, perchè il sindaco non si fa un bell'esame di coscienza cercandola nell'ego smisurato che ormai da tempo lo contraddistingue, per trovare in quali occasioni ha appoggiato di fronte a Regione ed FS le nostre sacrosante richieste ?
Troverebbe il nulla (Consulta dei Pendolari ? diffida ad adempiere al protocollo TAV ? fondo di sostegno alle nostre cause - ne abbiamo già vinte 21 - assenza totale da 3 anni agli incontri ? etc, etc. etc. )
Per cui, come le ha già suggerito un esponente della sua maggioranza, perchè non la smette di fare il ducetto e torna sulla terra occupandosi seriamente dei problemi della città e delle migliaia di pendolari suoi cittadini ? O i suoi slogan - Pendolari: sono uno di voi - con quali erano infarciti i suoi volantini, erano solo le solite promesse finte da campagna elettorale ?
Grazie per l'attenzione.
Oppure dobbiamo pensare di trovarci di fronte ad un caso di omonimia ?
Quella delibera dichiarava a pag. 2 che la sede era provvisoria e senza determinazione di durata in attesa del trasferimento presso locali delle FF.SS. secondo impegni dalle FF.SS già assunti.
Cosa questa della quale siamo in attesa da ormai 14 anni.
Inoltre il parere dell'Unità Operativa Demanio e Patrimonio (prot. n. 1453 del 29 maggio 1997) ufficio proponente di tale richiesta poi votata dalla Giunta, specificava a pag. 2 che la nostra Associazione " ha eseguito per conto del Comune un utile indagine statistica sul pendolarismo piacentino " ed al comma n. 6 si dichiarava " è facoltà dell'Amm.ne Com.le di esigere l'immediata restituzione del bene a semplice richiesta e qualora sopraggiungesse una urgente ed imprevista necessità da parte della medesima ".
Il 2 giugno 1997 ci veniva consegnata, come da apposito verbale redatto nell'occasione, la sede.
Quali sono gli urgenti ed improvvisi motivi per i quali dopo 14 anni, e senza che si sia ottemperato alla soluzione definitiva, il Comune ha bisogno dei locali ???
Nell'ordinanza di sgombero non se ne ha traccia.
Francamente ridurre il tutto, come fa furbescamente il sindaco, ad uno slancio di ritrovato amore fraterno ed alla necessità di dare uno spazio anche a chi dall'associazione se ne è andato di sua spontanea volontà, ed in 3 gatti (e proprio di numero) e nel 2006 ne ha fondata un'altra, fa ridere i polli.
Sono loro stessi che dichiarano nel loro blog (peraltro poco attivo, 12 post in 5 anni ..): "L'Unione dei Pendolari Piacentini nasce a Piacenza il 6 febbraio 2006 in seguito al distaccamento di tre membri della Associazione dei Pendolari Piacentini (Presidente,Consigliere e Tesoriere), i quali non concordando con lo stile adottato dai componenti della Associazione decidono di fondare un nuovo comitato che sostenesse le medesime finalità attraverso però la collaborazione stretta con le autorità locali e il rispetto con le parti interessate (tra cui la Regione Emilia Romagna e le Ferrovie dello Stato)."
I cittadini di Piacenza saranno provinciali, ma non fessi.
Questi signori, oltre ad averci causato un danno, per il quale l'avvocatessa Liviotti del foro di Piacenza sarà lieta di illustrare a chiunque i dettagli, si distinguono per una costante opera di lecchinaggio istituzionale per il quale risultano richiesti ed omaggiati, ovvero quello che intendono loro per collaborazione stretta.
Ma la cosa grave è che ad oggi di questi 3 personaggi, uno non fa più il pendolare lavorando a Piacenza, mentre gli altri due sono pensionati.
Come direbbe qualcuno, che c'azzeccano con noi pendolari ?
Da ultima, l'ulteriore volgare stilettata per la quale il Sindaco si domanda che cosa noi si abbia ottenuto come Associazione.
Innanzitutto la stima ed il rispetto della stragrande maggioranza dei pendolari piacentini, ma non solo, che nelle nostre battaglie ormai ventennali si riconoscono, soci o meno che siano.
Lo constatiamo quotidianamente, noi che viaggiamo.
Piuttosto, perchè il sindaco non si fa un bell'esame di coscienza cercandola nell'ego smisurato che ormai da tempo lo contraddistingue, per trovare in quali occasioni ha appoggiato di fronte a Regione ed FS le nostre sacrosante richieste ?
Troverebbe il nulla (Consulta dei Pendolari ? diffida ad adempiere al protocollo TAV ? fondo di sostegno alle nostre cause - ne abbiamo già vinte 21 - assenza totale da 3 anni agli incontri ? etc, etc. etc. )
Per cui, come le ha già suggerito un esponente della sua maggioranza, perchè non la smette di fare il ducetto e torna sulla terra occupandosi seriamente dei problemi della città e delle migliaia di pendolari suoi cittadini ? O i suoi slogan - Pendolari: sono uno di voi - con quali erano infarciti i suoi volantini, erano solo le solite promesse finte da campagna elettorale ?
Grazie per l'attenzione.
1 commento:
Non Ho letto la dichiarazione del dittatore ma ritengo che la risposta del PRESIDENTE sia una delle migliori viste in questi anni. E pensare che c'era pure ReG in quella seduta...ma forse come dice il PRESIDENTE, il Reggi dormiva beatamente sognando un giorno di poter fare nella sua vita il sindaco, ops pardon, intendevo il satrapo da due soldi.
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