Ascolta l'intervista di Fittavolini a Piacenza24 |
Ieri sera, in occasione dell'Assemblea mensile, il Presidente Ettore Fittavolini ha comunicato ai presenti l'ultima beffa ai danni dei pendolari: il Comune ha inviato una ingiunzione di sfratto alla Associazione.
Con una raccomandata, recapitata direttamente al Presidente, si intima di liberare i locali concessi alla Associazione: si tratta delle stanze che si trovano a fianco del capannone delle biciclette, quelle che accolgono i pendolari durante le assemblee, che ospitano gli incontri con la stampa e che vengono utilizzate come ufficio ed archivio dai volontari che lavorano per l'Associazione.
Quei locali erano stati assegnati alla Associazione con una delibera del 1997, una decisione che premiava e valorizzava il lavoro svolto in quegli anni dai volontari, un contributo che è continuato in tutti questi anni e che ha permesso alle varie Amministrazioni che si sono susseguite di chiarire e risolvere diversi problemi legati ai temi del pendolarismo piacentino.
La comunicazione del Presidente ha ovviamente lasciato senza parole i presenti: pendolari, giornalisti e consiglieri comunali che aveno accettato il nostro invito a partecipare all'Assemblea sono rimasti attoniti, nessuno ne era al corrente e nessuno si aspettava una decisione simile.
In molti hanno scosso la testa, a tanti questa notizia è apparsa come l'ennesima ritorsione dell'Amministrazione contro chi ha contestato le ultime decisioni del Comune sulle questioni dei parcheggi nella zona della stazione.
Eppure nessuno dei nostri articoli è mai state smentito, tutte le nostre denunce sono comprovate da fatti, persino nei confronti televisivi le argomentazioni degli esponenti della giunta sono apparse deboli: l'Amministrazione ha preferito rispondere con rimozioni coatte delle biciclette, multe alle auto e, in ultimo, con questo avviso di sfratto.
Spiace perchè i consiglieri presenti hanno dimostrato buone intenzioni, hanno ammesso che probabilmente molte decisioni sono state prese sulla base di informazioni sbagliate o incomplete e hanno riaperto le porte del dialogo: perchè, al contrario, gli assessori (Carbone, Brambati) non hanno neppure risposto al nostro invito?
Perchè hanno lasciato soli i consiglieri presenti? I poveretti, assaliti dalle domande e dalle critiche dei pendolari, si devono essere sentiti come un controllore che passa in carrozza il giorno in cui il treno è in ritardo e si prende gli insulti di tutti i viaggiatori.
Peccato che questa notizia abbia rovinato una serata che doveva essere gioviale, che prevedeva l'inaugurazione della mostra fotografica cui sarebbe seguito un semplice buffet: il dibattito he è scaturito ha occupato molto tempo e quindi non è stato possibile approfondire i punti all'ordine del giorno che quindi verranno ripresi nelle prossime assemblee.
Quei locali erano stati assegnati alla Associazione con una delibera del 1997, una decisione che premiava e valorizzava il lavoro svolto in quegli anni dai volontari, un contributo che è continuato in tutti questi anni e che ha permesso alle varie Amministrazioni che si sono susseguite di chiarire e risolvere diversi problemi legati ai temi del pendolarismo piacentino.
La comunicazione del Presidente ha ovviamente lasciato senza parole i presenti: pendolari, giornalisti e consiglieri comunali che aveno accettato il nostro invito a partecipare all'Assemblea sono rimasti attoniti, nessuno ne era al corrente e nessuno si aspettava una decisione simile.
In molti hanno scosso la testa, a tanti questa notizia è apparsa come l'ennesima ritorsione dell'Amministrazione contro chi ha contestato le ultime decisioni del Comune sulle questioni dei parcheggi nella zona della stazione.
Eppure nessuno dei nostri articoli è mai state smentito, tutte le nostre denunce sono comprovate da fatti, persino nei confronti televisivi le argomentazioni degli esponenti della giunta sono apparse deboli: l'Amministrazione ha preferito rispondere con rimozioni coatte delle biciclette, multe alle auto e, in ultimo, con questo avviso di sfratto.
Spiace perchè i consiglieri presenti hanno dimostrato buone intenzioni, hanno ammesso che probabilmente molte decisioni sono state prese sulla base di informazioni sbagliate o incomplete e hanno riaperto le porte del dialogo: perchè, al contrario, gli assessori (Carbone, Brambati) non hanno neppure risposto al nostro invito?
Perchè hanno lasciato soli i consiglieri presenti? I poveretti, assaliti dalle domande e dalle critiche dei pendolari, si devono essere sentiti come un controllore che passa in carrozza il giorno in cui il treno è in ritardo e si prende gli insulti di tutti i viaggiatori.
Peccato che questa notizia abbia rovinato una serata che doveva essere gioviale, che prevedeva l'inaugurazione della mostra fotografica cui sarebbe seguito un semplice buffet: il dibattito he è scaturito ha occupato molto tempo e quindi non è stato possibile approfondire i punti all'ordine del giorno che quindi verranno ripresi nelle prossime assemblee.
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