martedì 1 marzo 2011

Dov'erano, dovo sono, dove dovevano essere


Ecco la dislocazione delle nuove rastrelliere installate dal Comune, posizionate non esattamente nei pressi degli ingressi.

E' curioso ricordare che fino all'anno scorso si poteva parcheggiare una bicicletta proprio di fronte alla stazione.

Seguiteci in questo salto nel passato, vi mostreremo dove erano le rastrelliere e dove a nostro avviso dovevano essere riposizionate.



Ecco una foto aerea della zona prima della "riqualificazione": abbiamo evidenziato in rosso dove erano posizionate le rastrelliere.
Come ricorderete si poteva parcheggiare di fronte alla stazione, nella lunga fila di rastrelliere che poi è stata rimossa.
C'era anche la possibilità di parcheggiare in altri due spazi ricavati all'ingresso del piazzale.


Perchè nel nuovo riassetto le rastrelliere non sono state installate dove era naturale aspettarsele?
Non sarebbe stato meglio posizionarle nei luoghi più vicini agli ingressi anzichè costringere le persone ad attraversare Viale S.Ambrogio?
Ecco evidenziato in verde quali sarebbero stati, a nostro avviso, i luoghi migliori: sicuramente lo stradello a lato di BorgoFaxall sarebbe stata un'ottima alternativa.

Probabilmente questa scelta di complicare la vita ai pendolari virtuosi allontanando le rastrelliere è un tentativo di dare un aiuto ad un deposito custodito che non riesce a decollare.

Oppure si sono piazzate le rastrelliere al di là di Viale S.Ambrogio per giustificare le scale mobili, necessarie per facilitare l'attraversamento?

3 commenti:

Massimo Cassinari ha detto...

Bisognerebbe capire dove sono esattamemte i confini di Piazzale Marconi.
Per esempio: piazzetta 6 dicembre è piazzale Marconi? Perchè li, fino al completamento dei lavori in installazione dei bidoni del rudo c'è una strauttura a cui si può legare qualche bici...

Anonimo ha detto...

ma un'ordinanza simile.. è legale?

Associazione Pendolari Piacenza ha detto...

Se è legale?
Lo verificherà il giudice cui indendiamo sottoporre la questione.
Certo è che si tratta di un provvedimento 'singolare', in tutti i sensi.
Una delibera che minaccia una severità così marcata su un'area così specifica non ha eguali.
Ma anche il testo stesso dell'ordinanza apre il fianco a numerose critiche sul piano della correttezza.

Leggi a riguardo il post di Domenico Occhipinti nel suo blog:
Viaggio nell'Italia che pedala: Lo strano caso di Piacenza

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