Rimborsi complicati: quanto costano a Trenord?

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato delle disavventure del pendolare che ha tentato di ottenere il rimborso concesso da Tenord per i disagi di dicembre 2012.

Ricordiamo che, per chi ha un abbonanento “io viaggio ovunque Lombardia” non è possibile ottenere lo sconto del 25% direttamente acquistando un nuovo abbonamento, ma è necessario compilare un modulo e recarsi negli appositi “desk” istituiti da Trenord.

Onestamente i motivi di questa complicazione ci sfuggono, visto che lo sconto viene applicato automaticamente a chi compra un abbonamento con una direttrice definita, tipo Piacenza – Milano.

Nel “desk” di Porta Garibaldi lavorano 4 persone per dare i rimborsi (almeno nelle ore punta) in più, visto che i rimorsi vengono pagati in contanti, ci sono due sorveglianti di una società di vigilanza che presidiano il “desk” allo scopo di garantire la sicurezza. In tutto 6 persone a Porta Garibaldi e, immaginiamo, altrettante a Cadorna per due mesi (i rimborsi possono essere richiesti fino al 31 marzo). A questo dobbiamo aggiungere l'affitto dei locali. E' pur vero che le stazioni in cui si trovano i “desk” sono gestite da società del gruppo Fs di cui fa parte, indirettamente, anche Tenord, e che quindi potrebbe godere di tariffe privilegiate, ma in ogni caso, qualcosa dovrà pagare.

A questo punto il nostro pendolare, mentre era in fila in attesa del rimborso, si è chiesto: ma anche considerando che tutto questo “cinema” sia montato per dissuadere i pendolari dal chiedere il rimborso (lo sappiamo, a pensar male si fa peccato, il pendolare ha promesso di confessarsi il più presto posssibile) alla fine conviene? Non era meglio dare a tutti i l rimborso in automatico (si faceva anche più bella figura)? Cosa avrebbe fatto un imprenditore serio in una situazione simile?

Tutte domande che resteremo senza risposta.