Pubblichiamo la lettera che abbiamo inviato ai giornali in risposta dell'intervista in cui Mauro Moretti a Sky tg 24 ha affermato che i prezzi degli abbonamenti devono aumentare.
Gentile Direttore,
un’associazione che da oltre vent’anni è impegnata nella tutela dei diritti dei pendolari non può lasciar passare sotto silenzio le dichiarazioni rilasciate dall’ingegner Mauro Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, nel corso di un’intervista a SkyTg24 e riportate anche dal Suo giornale.
Secondo l’ing. Moretti, infatti, a fronte dell’innegabile miglioramento del servizio offerto dalla sua azienda in questi ultimi cinque anni, il prezzo pagato dai pendolari italiani per l’abbonamento sarebbe irrisorio rispetto a paesi quali la Spagna e meriterebbe dunque di essere almeno raddoppiato.
Da quotidiani fruitori del mirabolante servizio fornito da Trenitalia non possiamo non chiederci in quale ambito si siano verificati i tanto decantati miglioramenti.
Puntualità. L’effetto di apparente diminuzione dei ritardi è stato ottenuto in un modo semplice e antico: se i treni non riescono a rispettare i tempi di percorrenza dichiarati, la miglior soluzione è allungare i tempi medesimi, stabilendo che da un giorno all’altro lo stesso treno avrà bisogno di 5 minuti in più per fare il solito tragitto. Inoltre, per monitorare i ritardi è stato istituito il sistema denominato RIACE, che, guarda un po’, è gestito da Rfi ed elabora i dati forniti da Trenitalia. Essere i controllori di se stessi è utile ed economico, insomma, poiché solleva dall’onere di pagare fastidiose penali.
Qualità. Senza ripetere l’usuale litania di lamentele sulla sporcizia o il mancato funzionamento di riscaldamento e aria condizionata, la recente “emergenza neve” (protrattasi anche con temperature che hanno superato i venti gradi) ha reso evidenti le imperdonabili carenze nella manutenzione: se fuori nevica, perché anche internamente le carrozze sono piene di neve? E perché la neve si accumula anche all’interno delle porte bloccandone l’apertura? La débâcle è stata così completa da costringere addirittura Trenitalia a ritirare alcuni treni dalla circolazione per giorni (anche una decina), nel disperato tentativo di mettere una toppa a un vestito ormai troppo logoro.
Sicurezza. Ci chiediamo secondo quali standard Trenitalia pretenda di garantire la sicurezza dei suoi utenti, se i pendolari sono perennemente costretti a viaggiare in piedi nei corridoi, stipati come sardine su treni che spesso contano un numero elevatissimo di porte rotte e inutilizzabili, anche fuori dall’emergenza neve. Senza contare poi i numerosi casi in cui le porte si sono aperte inopinatamente con il treno in corsa.
Ebbene, a fronte di questi “innegabili miglioramenti”, gli abbonamenti mensili dei pendolari emiliani sono aumentati dall’inizio di febbraio del 23%. Rispetto alla fine del 2005, poi, l’abbonamento mensile di prima classe Piacenza-Milano, per esempio, è passato da 77 a 136,50 euro. Ritiene dunque l’ingegner Moretti che questo non sia ancora sufficiente?
Siamo ormai rassegnati al fatto che l’ad Moretti si sottragga caparbiamente al confronto con i suoi utenti, ma vorremmo invitarlo, quanto meno, a confrontarsi con la realtà.
Nessun commento:
Posta un commento
Abbiamo lasciato la possibilità di inserire commenti in forma anonima per permettere l'interazione anche a chi non possiede utenze Google o simili, tuttavia invitiamo a firmare sempre i propri interventi.
Non c'è attività di moderazione ma eventuali commenti ritenuti offensivi o che non rispettano le basilari regole della netiquette verranno rimossi.