giovedì 19 aprile 2012

A PROPOSITO DI ALTRE BALLE SPAZIALI...



Chi non conosce l’Associazione Pendolari di Piacenza, o chi è abituato a non leggere i giornali, oppure a guardarne solo i titoli, non sa chi siamo, il che però non lo esime dal non dovere scrivere stupidaggini o fare domande provocatorie.
Tutti gli altri, ovvero quelli che viaggiano sui treni, che ci conoscono e che ci vedono tutti i giorni, sanno molto bene chi siamo e che cosa facciamo, ed ogni qualvolta ci chiedono notizie, puntualmente hanno risposte.
Da vent’anni (era il 1992) quando l’Associazione si è costituita (la più antica d’Italia) ed è diventata un punto di riferimento nazionale (chiedete ai giornalisti dei principali quotidiani nazionali ed quelli delle televisioni) per tutti colori i quali lottano, da pendolari, in difesa della mobilità sostenibile.
Apolitica, apartitica ed aconfessionale per statuto.

Per potere replicare alle fandonie che ho letto stamattina pronunciate da personaggi che farebbero meglio a stare zitti, in dettaglio :

1) Che un associato in pensione, non pendolare, occupi una carica al Crufer, organismo regionale che abbiamo purtroppo sperimento nel suo asservimento alla Regione stessa, è oltremodo pittoresco.
E tanto per chiarire i termini il pensionato Gino Luigi Acerbi, che sedeva a quel tavolo e faceva il presidente, quando ancora era da noi, sa benissimo cosa succedeva a conosce altrettanto bene (ci sono i verbali) 
le motivazioni per le quali ne siamo usciti, 7 (sette) anni fa.
Ovviamente, pur di non perdere una poltrona, ha pensato bene di scappare con qualcuno altro (in verità non abbiamo perso granchè) e di fondare un‘altra associazione.
Ed all’assessore Peri non è parso vero di mantenere sullo scranno un applaudente.

2) La Signora Chiodaroli spieghi ai piacentini quali sarebbero le cose non vere.
Spieghi come mai a fine 2005, dopo avere firmato, in qualità di allora presidente, il ricorso al Tar avverso la decisione di sopprimere il servizio dei treni interregionali, ha disconosciuto la firma apposta in tutta libertà
ed è sparita dall’associazione, insieme al succitato pensionato ed all’allora tesoriere. Lo spieghi ai 150 pendolari che avevano sottoscritto tale richiesta.
Spieghi come mai, a fronte delle nostre legittime richieste di chiarimenti circa il bilancio che il sottoscritto, in qualità di nuovo presidente, si era rifiutato di firmare, per ovvii motivi, siamo dovuti ricorrere tramite i
nostri avvocati, al giudice di Pace di Piacenza, e si è addivenuti ad una transazione, a seguito della quale ha staccato un assegno a nostro favore.
Ma lo spieghi bene perché ci sono dei documenti legali che cantano.

3) Ricordo alla smemorata di cui sopra che la sede dalla quale è scappata (lei con altri 2 profughi) è stata concessa non ai pendolari genericamente, ma all’Associazione Pendolari di Piacenza, con una delibera di
Giunta nel 1997, Sindaco Vaciago ed Assessore Reggi ( oplà, guarda caso) in comodato d’uso gratuito a tempo indeterminato.
E che l’eventuale richiesta del Comune per averne di nuovo il possesso, lo dicono le carte di assegnazione, doveva essere causata da gravi e motivate urgenze. Quali sono ?
La condivisione non sta scritta da nessuna parte e come abbiamo ribadito a chiare lettere al vicesindaco Cacciatore, per questi ed altri motivi di cui sopra, è impossibile, posto che un cambiamento delle carte
coinvolgerebbe un nuovo pronunciamento di Giunta in quel senso, ed un insussistente documento, quale l’ordinanza di sgombero firmata da un dirigente comunale, vale come una pipata di tabacco.
La Signora ed altri si presentano dopo anni e sempre casualmente coinvolgono richieste da parte di un’associazione formata da gente come lei scappata ?
La Signora sa benissimo che con lei ed altri come lei non condivideremmo nemmeno un bidone della spazzatura. 

4) La Signora Stefania Ponzini, che non conosce i numeri dei nostri iscritti, né li conosceva prima, a partire dalla sessantina di persone che ogni anno ci devolvono il 5 per mille tramite la loro dichiarazione dei redditi,
per poi parlare di tutti gli altri soci, spieghi ai pendolari piacentini i suoi comportamenti in sede di riunione in Provincia, dove ha brillato per richieste che riguardavano i 2 treni (Intercity) che prendeva lei e non altro.
Spieghi come mai di tutto punto, mai vista prima, si è presentata e si è messa in prima fila, quando ha saputo che arrivava RAI 3 in sede da noi per una diretta, pretendendo spazio e togliendolo alle altre mamme
pendolari o addirittura ad altri pendolari del Comitato di Parma che arrivavano appositamente per l’occasione.
E come mai ambiva a candidarsi addirittura al nostro consiglio, peccato che la candidatura fosse arrivata fuori tempo massimo, e che volesse riaprire i termini (ma noi non siamo come qualcuno che in Puglia
lo fa con i concorsi pubblici….)
Oppure spieghi, ma controlli quello che scrive, dove sono le fantomatiche firme apposte sotto una petizione della quale conosce solo lei il testo finale, se ne ha copia , visto che dice di avere depositato il tutto
all'ufficio Protocollo del Comune. Tenendo conto che un paio di nostri consiglieri l’hanno firmata, ma solo dove averla letta ed avendo riscontrato che chiedeva la sicurezza della zona stazione e non la messa a
pagamento del capannone delle biciclette. Lo spieghi anche alla presidente ed al segretario dell’Associazione dei Giardini Margherita e Merluzzo, che noi abbiamo incontrato personalmente, e che non si sono
mai sognati di affidarle una raccolta firme avente un oggetto di quel tipo, e che tale motivo hanno richiesto chiarimenti. A tutt’oggi non pervenuti.
Alla nostra associazione, egregia Signora, non interessa fare politica, ma battersi per i diritti dei pendolari (ed il sottoscritto lo è da 30 anni), anche sul tema deposito biciclette, ove è evidente che ci sono invece
372 firme di pendolari protocollate e già fornite alla stampa da tanto tempo che lo vogliono come era prima (su 400 posti disponibili), e che non accettano quello che il sindaco-imperatore ha combinato.
Logico che poi noisi dia fastidio.

5) Il Signor Carlo Lazzari ignora la materia Crufer ed in tale stato dovrebbe stare zitto.
Posto che ci eravamo dall’inizio, dal Crufer siamo usciti noi nel 2006 (come lo ha fatto Legambiente Emilia – Romagna per le stesse nostre motivazioni ) e non dobbiamo essere riconosciuti da nessuno, men che
meno da questo organismo. Posto che riceviamo regolarmente le convocazioni per il tavolo istituito dalla Provincia al quale il Presidente Trespidi ci invita, noi come Peri, le Ferrovie ed i colleghi pendolari della
Valdarda.
Se il pensionato Acerbi millanta poteri magici attraverso i quali sarebbe riuscito lui solo a fare ripristinare la fermata soppressa dell ‘IC delle 8,24, o ad ottenere le due mensilità gratuite, ci offende (ma è
caratteristica del suo stile rozzo) e fa un grosso torto alle altre associazioni del Crufer stesso, ai verbali del Crufer disponibili sui siti, all’oceano dl lamentele e di lettere che hanno inondato social network e
Regione, ma soprattutto a chi ha potuto assistere ai suoi “ discorsi “ in occasioni delle riunioni in Provincia, alle quali erano ben presenti i giornalisti.
Mancava solo il bacio dell’anello all’anulare di Peri ed eravamo a posto.
A quello di Reggi, lo si è capito da tempo, è già stato dato.


Ettore Fittavolini
Presidente
Associazione Pendolari Piacenza

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