Il Crufer è, o sarebbe meglio dire era, il “Comitato consultivo regionale degli utenti ferroviari dell’Emilia-Romagna” e rappresenta un tavolo in cui la regione ascolta, o meglio finge di ascoltare, i rappresentanti delle associazioni pendolari della regione.
La nostra associazione vi aveva partecipato fino al 2006 quando è risultato evidente che l'ascolto era solo di facciata e quello che le regione si aspettava dal Crufer altro non era che una mera ratifica delle decisioni prese dall'assessore ai trasporti. Per questo motivo abbiamo deciso che non c'era motivo di sobbarcarci faticose trasferte a Bologna. Poco dopo, nel dicembre 2006 anche un'altra associazione fortemente rappresentativa dei “portatori di interesse” nel trasporto ferroviario: Legambiente ha deciso di lasciare il Crufer per gli stessi motivi.
Ora anche le altre associazioni che facevano parte del Crufer hanno raggiunto il limite di sopportazione e hanno deciso di non dedicare ulteriori risorse alla causa persa di farsi ascoltare dalla regione. Un laconico comunicato stampa riporta:
negli ultimi anni, è venuta realmente a mancare la mission del Crufer, considerato che raramente, quasi mai, la regione Emilia Romanga ha coinvolto il comitato in tavoli di discussione o condivisione. Fatta questa premessa, il 22 maggio il Crufer ha convocato i presidenti dei diversi comitati per comunicare la sua dismissione
La notizia non ci sorprende, ma ci rattrista, anche se forse apre uno spiraglio di speranza: ormai l'assessore Peri non ha più il paravento può più far finta di ascoltarci, si aprirà una nuova stagione di ascolto reale dei cittadini?
Le sfide sul tavolo sono tante, non ultima la gara per l'assegnazione del servizio di trasporto ferroviario in regione. Avremo qualche speranza di poter dire la nostra in termini di livelli di servizio e di penali per i disservizi?
Ai posteri l'ardua sentenza.
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