lunedì 28 ottobre 2013

Lettera a Peri

Pubblichiamo la lettera di Ettrore Fittavolini ad Alferdo Peri, assessore ai trasporti dell'Emilia Romagna, colui che dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) difendere i diritti dei pendolari emiliani nei confornti delle ferrovie.




Egregio Assessore,
la lettura di vari comunicati stampa diffusi in questi giorni ci ha lasciato allibiti, rispetto alle faraoniche dichiarazioni di efficienza del trasporto regionale emiliano-romagnolo, propedeutiche alla osannata gara europea, della quale il capitolato rimane per i pendolari, principale parte in causa, ignoto quanto il quarto mistero di Fatima.

Secondo dati ufficiali, ovvero diffusi dalla Regione stessa, negli ultimi 8 mesi del 2013 sono stati soppressi oltre 7.500 treni regionali, quasi 1.000 ogni mese, con la cancellazione del 3,5% dei treni previsti. Soppressioni che per il 40% sono motivate con la mancanza di personale e di treni per effettuare il servizio.
“In un variopinto elenco di motivazioni che vuole giustificare l’ingiustificabile (citiamo fedelmente la nota di Federconsumatori) e che raggiunge l’apice con la “programmazione” delle soppressioni che nonmette al riparo gli utenti dalle conseguenze del mancato servizio e che si traduce in perdita di tempo e denaro. “ .
E’ peraltro noto (basta leggere il Contratto di Servizio) che la penale per la soppressione di un treno (che lascia a piedi ogni volta centinaia di persone, in balia dell’inefficienza del gestore) costa come una multa per divieto di sosta, ed è economicamente più conveniente della penale per un ritardo.
Nel caso tutto particolare dell’Emilia Romagna, la Regione poi multa se stessa, in quanto il trasporto ferroviario è in consorzio tra FER (di proprietà della Regione) e Trenitalia.
Ovvero se la canta e se la suona da sola.

Aggiungiamo che in questi ultimi giorni, dai monitoraggi che la ns. Associazione effettua quotidianamente su circa 180 treni sulle direttrici Piacenza – Parma e Piacenza - Milano, i dati sono allucinanti.
Ieri, 24 ottobre, ben ben 32 treni hanno avuto un ritardo superiore ai 10 minuti, ben 13 treni non sono arrivati a destinazione mentre solo 9 treni sono arrivati puntuali.
Oggi, 25 ottobre, si è registrata in orario pendolare, una ulteriore Caporetto.
A fronte di ciò lo scorso settembre sono aumentate per l’ennesima volta le tariffe di biglietti ed abbonamenti, e purtroppo, sempre in relazione al bando di gara,  “l’esercizio provvisorio” previsto dalla stessa Regione avrà una durata di almeno cinque anni, con i viaggiatori ammanettati a  “ servizi “ (si fa per dire…) sempre più scadenti e al disimpegno degli attuali gestori.
Comunque la si voglia mettere, pendolari cornuti e mazziati.
Ma la cosa più sorprendente, spulciando tra i documenti ufficiali sul sito della Regione, è che per cotanta gestione del servizio, l’assessore preposto, ovvero Lei, percepisca la “modica“ somma di € 8.118,95 lorde mensili, cui si aggiungono € 2.258,65 per rimborso spese fisso, sempre mensili.

In un paese normale, non l’Italia, il Giappone, il Ministro dei Trasporti si è scusato pubblicamente in video per un ritardo complessivo di 3 minuti dell’esercizio ferroviario.

Lei cosa pensa di fare ?

Distinti saluti.

Ettore Fittavolini

Presidente
Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A – 29121 Piacenza


Blog :  http://pendolaripiacenza.blogspot.it
Mail :  pendolari.pc@gmail.com

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