mercoledì 7 marzo 2012

Faccia di tolla !

 
Dal dialetto piacentino : " fasia ad tola " ovvero spudoratezza senza confini.
Aveva vinto a mani basse, sbaragliando la concorrenza nel 2011, ma con l’ultima esternazione, datata ieri, ha già calato l’asso di briscola che gli consente di aggiudicarsi con largo anticipo l’ambito trofeo anche nel 2012.
Chi, direte voi ? Ma il buon Mauro Moretti, amministratore delegato delle italiche ferrovie, il risanatore, l’uomo che non deve chiedere mai…
Peccato che di nuovo chieda soldi ai pendolari, e li chieda con una spudoratezza che gli fa rivincere, appunto, il premio.
Si dimentica, lo smemorato di Rimini, di essere l’a.d. di una società interamente pubblica, posseduta da un unico azionista, il ministero del Tesoro, ovvero i soldini degli italiani tutti, che usino il treno o meno.
E che il suo stipendio (tanti soldi, secondo lui tutti meritati….) glielo paghiamo tutto noi, con i soldi delle nostre tasse.
Giova ricordargli che paragonarci come prezzi e non come servizi agli spagnoli, od anche ai francesi ed ai tedeschi, come fatto in passato, è deleterio ed improprio.
Per quello che spendiamo, ovvero per un piacentino che si rechi da abbonato per lavoro o per studio a Milano, una scandalosa prima classe (continuiamo a viaggiare al freddo da giorni, ed anche stamattina il termometro alle 6,45 segnava 2,5°, ) che costa € 136,50 al mese, è un insulto all’intelligienza, e la trita e ritrita litania che aumentando i prezzi aumentano i servizi e la qualità non convince nessuno.
Non si spiegherebbe infatti come da € 77,00 al mese di fine 2005 si è arrivati alla succitata cifra a botte di percentuali annuali superiori ad ogni tasso d’inflazione, con uno scadimento della qualità, della puntualità e della pulizia che sono sotto gli occhi di tutti. Si stava meglio quando si stava peggio, o ci sembrava di starci.
Ed il servizio le Regioni lo pagano, ma chi lo eroga è Trenitalia, e non sta scritto da nessuna parte che per i soldi concordati non ci debbano essere pulizia, puntualità e qualità.
O facciamo finta di fare i contratti di servizio, e sappiamo già che quello che è scritto è una frottola e non potrà essere rispettato ?
Di chi è la colpa dello schifo nel quale viaggiamo tutti i giorni, porte automatiche rotte, riscaldamento che non funziona d’inverno e condizionamento inesistente d’estate, carrozze impraticabili, finestrino rotti tenuti assieme con lo spago (volete le foto scattate ieri sera sul regionale per Bologna ? ) condizioni di sicurezza sistematicamente violate? Vogliamo per caso parlare della frottola del piano neve ?
Lo smemorato vuole forse dire che se pagassimo di più non avremmo le 15 porte guaste 15 contate anche recentemente su di un treno, o le ghiacciaie nei vagoni ?
Come direbbe Totò, ma mi faccia il piacere !!!
Qui tutti si stanno dimenticando che scientemente da anni si è lasciata gestire la politica del trasporto pubblico in Italia, in assenza di una controfigura di ministro, dall’a.d. delle FS.
Con il risultato che si è investito il 95% delle risorse disponibili per le rotaie arrivate dallo Stato, ovvero i soldi delle nostre tasse (leggassi TAV od AV che dir si voglia) per il 5% dei viaggiatori , lasciando il 95% dei passeggeri giornalieri (ovvero dei 3 milioni di pendolari che quotidianamente usano il treno come mezzo di trasporto per lavoro o studio) in balia del 5% delle risorse.
E si vanno ad acquistare con soldi delle nostre tasse treni per il trasporto regionale tedesco, dopo avere investito altri denari pubblici italiani, in una compagnia di trasporto locale di quel paese.Addirittura oggi poi si paventa il taglio di servizi (con se non se ne fossero già tagliati abbastanza) perché si affaccia un nuovo operatore (NTV) e finalmente almeno nell’AV si apre il mercato alla pseudo concorrenza, e ci si racconta subito la frottola che perdendo passeggeri e conseguentemente meno introiti dalle Frecce Rotte, calerebbero soldi per ripianare i servizi in perdita.
Qualcuno mi spieghi, con una semplice operazione matematica, come ciò sia possibile, ovvero che con il 5% dei denari totali incamerati si ripianano i presunti debiti del 95% del resto del servizio.
Se lo è chiesto anche la Corte dei Conti, analizzando appunto i conti delle FS, e qualcosa nemmeno a loro quadra.
A meno che non siamo un vero sproposito i costi dei biglietti, cosa alquanto veritiera se il sottoscritto la settimana scorsa per un Milano – Roma - Milano in giornata con tariffa Flexi e avendo provato un mitico secondo livello di servizio ha sborsato la modica somma di € 270,00 !!!
L’unica verità vera è che finchè non ci sarà la netta operazione di separazione tra proprietà dell’ infrastruttura ferroviaria (attualmente nella pancia delle FS tramite RFI, sua controllata) che deve rimanere in capo allo Stato e la società attualmente figlia della stessa mamma che fa servizio (Trenitalia) che invece deve andare in modalità paritaria agli altri operatori in regime di liberalizzazione e quindi di concorrenza, non ci potrà mai essere scelta alternativa, ma continueremo a rimanere schiavi e sudditi gabellati di un monopolista di stato.
Scientemente, perché ad oggi anche il governo tecnico (ma il Sig. Passera che competenze pregresse ha sui trasporti ???? ) ipnotizzato dai peana dell’ a.d. Moretti (che in quanto incantatore di serpenti ha pochi rivali anche in India) ha deciso di non decidere,. E, mettendo in capo la scelta ad una fantomatica Authority, di lasciare tutto come prima.
Se viaggiasse perlomeno un paio di settimane sui nostri treni, il Signor Superministro con deleghe varie, invece di essere scorrazzato in auto blu con autista, forse capirebbe che così non si può andare avanti.
E che sotto sotto i cittadini abitanti della Val di Susa, quelli veri, una qualche ragione di essere incavolati ce l’hanno.
Noi le loro ragioni le sosteniamo e le comprendiamo tutte, avendo l’AV che ci passa sotto il naso e che ha fatto scempio della nostra terra, senza dare nulla in cambio.
Come ha scritto qualcuno proprio oggi, ricordiamo ancora le parole del povero Necci, ex ad delle FS, che risuonarono nei saloni di Palazzo Gotico a Piacenza, e decantavano le mirabilie della TAV per la nostra provincia. Come il titolo di un film, Balle Spaziali.

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