martedì 27 dicembre 2011

Le ferrovie sono un servizio pubblico


Riportiamo la lettera inviata che Ettore Fittavolini, presidente dell'Associazione Pendolari Piacenza, ha inviato al quotidiano "la Cronca" in risposta a un comunicto stampa del gruppo Ferrovie dello Stato.
Negli ultimi anni la ferrovie vengono gestite come un'azienda privata con l'unico scopo di fare utile, questo ha portato a destinare tutte le risorse ai costosi servizi "di alto livello" abbandonando tutto il resto incluso il trasporto pendolari.
Le conseguenze le stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Egregio Direttore,

la risposta dell’ufficio stampa di Ferrovie dello Stato dell’Emilia Romagna pubblicata su “La Cronaca“ di oggi, è roba, come direbbe il buon Kit Carson, da far piangere i vitelli, ed ha tutto il sapore della velina di regime da MinCulPop del Ventennio.
Dove almeno, a prescindere dalle considerazioni storiche in materia, che non ci competono, è acclarato che i treni funzionassero, fossero puntuali, puliti e guidati da ferrovieri orgogliosi di esserlo.
“L’inaudita arroganza dell’ a.d. delle FS, Mauro Moretti“ (lo scrive l’ORSA Sicilia in una lettera – allegata - spedita il 17 u.s. alla Commissione Trasporti della Camera, proprio sul tema dei tagli), ovvero l’ex sindacalista noto alle cronache per avere il licenziamento facile dei suoi ex compagni (De Angelis ed Antonini i due casi più emblematici) e la battuta infelice pronta (la strage con 33 morti a Viareggio: uno spiacevole incidente) sta lentamente cercando di spegnere anche lo spirito di corpo che in loro aleggiava.
A colpa di tagli sul servizio pubblico e sul personale, governando come un rais le Ferrovie dello Stato, dimenticandosi di essere un dipendente pubblico, pagato con i soldi delle nostre tasse, alla guida di un’azienda parimenti pubblica, posseduta da un unico azionista, il Ministero del Tesoro, ovvero i danari di noi tutti cittadini, viaggiatori o meno.

Fatta questa doverosa premessa, proprio perché la mobilità ferroviaria sostenibile è cardine sociale e servizio fondamentale erogato dallo Stato ai suoi cittadini (che non sono sudditi) paragonare i voli low-cost, affermando che la crescita degli stessi ha progressivamente svuotato di significato l’esistenza dei treni notte a lunga percorrenza, significa non avere capito nulla di quello che il servizio pubblico deve essere.
Nello specifico, a prescindere dalla problematiche personali nel muoversi verso aeroporti di secondo livello o di prossimità, ove disponibili, non ci risulta che gli aerei tra Milano e Palermo abbiano stazioni intermedie come i treni per salire e scendere a piacimento, tantomeno che prendere un treno notte da Taranto a Milano, o da Palermo a Torino, significhi compiere l’intera tratta.
Prendere un ICN a Vibo Valentia, dormire sul treno e scendere a Parma,  oppure partire da Piacenza alla sera per svegliarsi a Roma alla mattina in tempo per un appuntamento di lavoro alle 8,30, evitando una partenza il giorno prima ed una notte in albergo.
Quello che potevano fare anche i piacentini, e che dal 10 dicembre risulta essere impossibile. Questo ha sempre voluto dire muoversi sui treni notte.
E’ proprio il concetto stesso e la modalità con cui si esplica il servizio ferroviario, che nulla ha a che vedere con la mobilità aerea, se non per il fatto che tra i due sistemi, come peraltro con i trasporti stradali, ci debba essere doverosa interconnessione.
E che il servizio fosse e sia fondamentale, lo dimostra il fatto stesso che questi treni fossero sempre pieni.
Adesso, con una vera e propria operazione di macelleria ferroviaria e sociale, come ha ben scritto l’avvocato Fantigrossi, si tagliano i servizi, si licenziano persone e si buttano nel dramma centinai di famiglie che
vivevano degli stipendi dei lavoratori (che sono persone con una dignità e non merce di scambio) delle società in subappalto, ferocemente voluti da questa dirigenza, con il beneplacito della politica di ieri e di oggi, che della mobilità sostenibile se ne frega.

Ci saremmo aspettati sul tema una seria ed decisa presa di posizione di chi i Trasporti, da nuovo ministro, dovrebbe governarli.
Dai toni delle risposte propinate in questi giorni, in cui il sig. Passera difende a spada tratta Moretti, nella querelle con Della Valle, che da presidente della Fiorentina non nutre delle nostre simpatie calcistiche, ma che ha detto delle sacrosante verità parlando dell’a.d. delle italiche rotaie, ci sembra di essere caduti dalla padella alla brace.

Stia tranquillo l’ex ad di Banca Intesa, ci sono tre milioni di pendolari (categoria cui lui non appartiene per frequentazione, abituato prima alle limousine con autista ed adesso alle auto blu) che il signor Moretti lo hanno dimissionato da un pezzo, insieme ai parenti delle vittime di Viareggio ed a tutti i ferrovieri licenziati e non.
Pronti in rigorosa fila indiana, a “ prenderlo a calci nel sedere “ , come ha dichiarato di volere fare, lui per primo, l’on. Di Pietro, se fosse il ministro dei trasporti.

Grazie per l’attenzione e Buon Natale a tutti, soprattutto ai piacentini in lotta al freddo sulla torre a Milano Centrale.

Ettore Fittavolini
Presidente

Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A
29100 - Piacenza
Web: www.pendolari.too.it
Mail: pendolari.piacenza@libero.it 

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