Quello che non pensavamo possibile è successo, e lo abbiamo
dovuto sapere dai giornali!
Ieri sera un giornalista ha chiamato il nostro presidente e
gli ha raccontato in anteprima i contenuti di un comunicato stampa del comune: mercoledì
4 aprile è stata sostituita la serratura della sede che l’Associazione
Pendolari Piacenza occupa legittimamente dal 1997. La notizia è ripresa dalla
stampa e dalla testate web. Coninciano a fioccare i commenti anche su facebook e sui blog.
E’ una delibera della giunta Vaciago, assessore Reggi, che
concede in comodato d’uso la sede all’Associazione Pendolari Piacenza e non, genericamente,
alle associazioni di pendolari.
Nessuno ha mai sollevato la questione sede fino a quando abbiamo
preso posizione con forza contro la scelte della giunta relative al posteggio a
bici a auto in zona stazione (posteggio bici a pagamento, rimozione dei
velocipedi posteggiati in piazzale Marconi, riduzione del numero di posti auto
in via dei Pisoni), è evidente che l’amministrazione ha voluto punirci con la motivazione
ufficiale che dovevamo condividere la sede con un’altra associazione.
Abbiamo posto un’obiezione relativa alla rappresentatività
di questa associazione: nessuno ci ha mai voluto dire quanti fossero i
consiglieri e di questi quanti effettivamente pendolari, quanti fossero i soci
e quanti seguissero e sostenessero l’associazione attraverso blog, social
network ecc.; non abbiamo neanche mai saputo se e quando l’associazione di cui
sopra avesse tenuto assemblee e quanti vi avessero partecipato (ricordiamo che
alla nostra ultima assemblea hanno partecipato quasi tutti i candidati sindaco).
C’era poi un problema di “incompatibilità” tra noi e l’altra associazione
dovuta a eventi passati che sono arrivati anche davanti al giudice (che ci ha
dato ragione).
Vista la nostra resistenza, il comune ha emesso un’ordinanza
di sgombero che i nostri legali hanno ritenuto completamente priva di valore
nella forma e nella sostanza (tanto per dirne una, quando l’abbiamo ricevuta il
termine per fare osservazioni era già scaduto). Il primo marzo, davanti alla
sede ci siamo incontrati con i rappresentanti del comune, presenti giornalisti e
consiglieri di opposizione: è stato rilevato che i locali non erano stati
liberati e sembrava finita lì.
Ieri questa sorpresa! Ovviamente ci saranno sviluppi: ci
rivolgeremo al giudice per riavere quello che ci spetta!
In tutta questa storia stupisce la posizione dell’assessore
Paolo Dosi che, per chi non lo sapesse, è anche il candidato designato dall’attuale
amministrazione alla prossime elezioni amministrative.
L’assessore Dosi si era attivato per giungere a una
soluzione di compromesso: lo avevamo giù incontrato una volta e, proprio ieri,
avevamo fissato un nuovo incontro per discutere civilmente della questione. Ci
chiediamo: come mai l’assessore era all’oscuro di tutto?
Forse qualcuno all’interno della sua amministrazione non
ritiene necessario metterlo al corrente delle decisioni prese in merito a un
tema di cui si sta occupando in prima persona? Ci piacerebbe capire meglio.
4 commenti:
Pezzenti, non mi viene altro aggettivo per defirli senza incorrere nell'insulto.
Raccoglieranno sicuramente quanto di schifoso hanno seminato in questi anni contro i pendolari e contro l'Associazione.
Una amministrazione che assume simili iniziative apertamente in contrasto con la legge ed il diritto può solo tristemente connotarsi per la grave ignoranza delle regole alla base della convivenza civile, e per la sconfinata arroganza del suo operare
Vergogna! Una amministrazione forte con i deboli e debole con i potenti da scandalo. Reggi come Cesare Augusto impone la pace alle sue condizioni e guai a chi si ribella . Associazioni o singoli cittadini, tutti si devono inchinarsi all'imperatore del deposito delle biciclette.la pena per il reato di lesa maestà è l'ostracismo in città! Lo sfratto come punizione per aver osato tenere testa al re del piazzale della stazione !
Una delibera di Vaciago è come un diamante: E' per sempre
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