Non è il titolo di un film, ma la constatazione delle menzogne distribuite con la velina di stampo staliniano in data 5 aprile dai due assessori Cacciatore e Dosi.
Che firmando tale scritto, certificano di raccontare frottole.
Se per il primo si acclara un modus operandi della giunta di cui fa parte, per il secondo, che si presenta come candidato sindaco del centro-sinistra alle elezioni comunali, è un pessimo biglietto da visita.
Nella fattispecie:
- è una menzogna colossale che il 4 aprile la porta della sede fosse aperta, men che meno forzata.Tutti i consiglieri che ne hanno le chiavi hanno certificato di avere fatto il loro dovere, ovvero di averla sempre chiusa, considerando che all'interno ci sono i materiali informatici, l'archivio e gli arredi, di cui si è sempre avuta la massima cura, trattandosi di cose di nostra proprietà, e non di altri. Inoltre ogni giorno consiglieri e soci, passando davanti alla sede per recarsi sui binari della stazione, verificano mattina e sera se vi sia corrispondenza nella casella della posta che si trova appesa a fianco alla porta d'ingresso. Se vi fosse stato un problema, ce ne saremmo accorti immediatamente: quando la città dorme, siamo già svegli e per strada. Qualcuno ha fatto le foto delle condizioni in cui è stata trovata la porta della sede, prima e dopo? Il Comune ha l'abitudine di andare in giro per la città a controllare gli ingressi delle abitazioni, e se li trova aperti, di cambiare le serrature delle porte ? Senza poi avvisare e consegnare le nuove chiavi ai proprietari?
- E' falso che il legale dell'associazione, l'avvocato Umberto Fantigrossi, sia stato immediatamente informato. Il legale ha ricevuto un fax, intestato Direzione Generale Comune di Piacenza, dott.ssa Crippa, inviato alle ore 10,46 di venerdì 6 aprile, ovvero ben due giorni dopo dall'avvenuta forzatura della serratura (perchè di questo si tratta) con relativa sostituzione della stessa. Il sottoscritto ha ricevuto notizia di quanto era successo tramite una telefonata ricevuta alle ore 21,00 di giovedì 5 aprile da un giornalista di Libertà, quindi assoluta mancanza di comunicazione. Pittoresco, visto che i numeri di telefono del sottoscritto e gli indirizzi mail sono ben noti agli uffici comunali ma non solo.
- E' falso, oltrechè una vera e propria castroneria linguistica, che il Comune, come dichiarato nel suo comunicato stampa, abbia preso in consegna i locali. Per prendere in consegna qualcosa, sia esso un bene mobile od un immobile, ci vogliono due soggetti, chi da e chi riceve. In questo caso il Comune ha fatto tutto da solo.
- E' inoltre un falso che il personaggio, che ancor oggi millantava come appartenente al Crufer benemerenze circa gli abbonamenti gratuiti che verranno concessi dalla Regione quali minimo ristoro dei disservizi patiti, sia un pendolare. Da pensionato, se vuole essere utile alla comunità, dovrebbe avere la decenza di smetterla di prendere per i fondelli chi il pendolare lo fa per davvero e dedicarsi ai lavori socialmente utili: imparerà che a lavorare si suda e passa la voglia di dire stupidaggini quale quella odierna.
Ovviamente, per tutta la materia di rilevanza penale (e ce ne è parecchia) i nostri avvocati presenteranno opportuna denuncia in sede penale.
Da ultimo, cogliamo l'occasione per ringraziare tutti quanti, politici o semplici cittadini come noi, ci hanno manifestato la loro piena solidarietà a parole e nei fatti.
Non saranno sicuramente dimenticati.
Ettore Fittavolini
Presidente
Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A
29121 - Piacenza
Web: www.pendolari.too.it
Mail: pendolari.piacenza@libero.it
4 commenti:
Ma da quando sei il proprietario dei locali?
caro Anonimo, che non ci metti la faccia, non siamo proprietari dei locali, li abbiamo, noi e non altri, in comdodato d'uso gratuito dal 1997 per delbera di giunta comunale, sindaco Vaciago ed assessore Reggi.
Dispiace ?
Anonimo fai pena! Mi sa che fai tanta fatica oltre ad avere una certa "paura".
pendolari indignati UNITEVI!
m.paola c.
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