giovedì 31 gennaio 2013

Prosegue l'avventura del pendolare alla ricerca del rimborso.


Nel film le 12 fatiche di Asterix, anche il piccolo gallo si trova alle prese con la burocrazia, come il nostro pendolare.

Immaginiamo che il pendolare di cui abbiamo parlato ieri, quello che si è sentito negare il bonus dalla biglietteria di Piacenza, non desista e, visto che febbraio non è ancora arrivato, decida di andare a Milano per ottenere cio che gli spetta. Il nostro pendolare non possiede la tesserina elettronica di Trenord in quanto acquista sempre l'abbonamento a Piacenza dove gli rilasciano il classico biglietto in carta.


Il nostro pendolare arriva di buon ora (compatibilmente coi ritardi del treno del mattino) a Porta Garibaldi, si fionda dove c'è il cartello "biglietteria" e si mette in coda (c'è una lunga coda).
Dopo pochi minuti un anima buona avverte il nostro pendolare che quella è la biglietteria Trenitalia, la biglietteria Trenord è da un'altra parte).
Il nostro pendolare attraversa la stazione e si reca alla biglietteria Trenord dove, ovviamente, c'è un altra fila, interminabile. Il pendolare attende paziente. Giunto quasi il suo turno, il pendolare vede che la persona prima di lui acquista un abbonamento Milano - Varese direttamente scontato del 25% e pensa "ce l'ho fatta!". Pia illusione, perché l'impiegato allo sportello informa il nostro pendolare che la biglietteria Trenord è abilitata unicamente al rinnovo delle tesserine elettroniche, per i formati cartacei occorre andare da Trenitalia.
Ma come! Esclama il nostro pendolare tra il sorpreso e l'inca%%ato. Io voglio il bonus! Non si preoccupi risponde il bigliettaio, gli abbonati "io viaggio ovunque" compili il modulo che trova alla sua sinistra e, nel mese di febbraio, potrà comodamente fare un'altra fila per avere il bonus in contanti!
Il pendolare chiede allora come mai alla persona che era in fila davanti a lui ha ottenuto il bonus automaticamente. "Perché quello era un abbonamento legato a una specifica tratta "risponde il bigliettaio.
Deluso e rassegnato, il nostro pendolare attraversa nuovamente la stazione e torna alla biglietteria Trenitalia, dove trova un altra fila ad attenderlo, fa la fila e, dopo lunga e penosa attesa, ottiene il suo abbonamento (non il bonus per il quale dovrà rimettersi in fila a febbraio).
Questa è vita?
Non era meglio quando il gestore era unico?

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