Avevamo già parlato di come Trenitalia non abbia la minima considerazione per le persone con problemi di mobilità. Dopo la storia di Mariclaudia (pendolare in sedia a rotelle) arrivata alle cronache nazionali, nei giorni scorsi il Corriere della Sera ha parlato della disavventura di Domenico che, nonostante una prenotazione e la comunicazione all'apposito “sportello” della necessità di assistenza non ha potuto salire sul treno in quanto le porte erano troppo piccole!
Verrebbe da dire che due episodi in un anno e mezzo, considerato i milioni di capi di bestiame, pardon... di passeggeri che Trenitalia trasporta tutti gli anni sono ben poca cosa... In realtà le cose non stanno così, i casi che arrivano alla stampa nazionale sono la punta di un iceberg, ne sono la prova la lettera di Francesco a ilPiacenza e l'episodio che un pendolare ci ha raccontato avendovi assistito direttamente.
Dopo aver sentito di episodi di questo tipo, che confermano come alle alte sfere di Fs importi solo delle Frecce, e tutto il resto del servizio ai cittadini venga lasciato alle ortiche, dopo aver pensato che, per quanto Moretti & C. raccontino che Fs è una società di tipo “privato”, dimenticando che l'azionista è il ministero del Tesoro, resta solo una domanda.
Prima o poi ci sarà qualcuno che metterà in riga questi “signori” ricordandogli che devono rendere conto allo Stato (in quanto azionista) e quindi ai cittadini?
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