Avevamo già parlato dell’azione di forza condotta dalla precedente amministrazione comunale che con un colpo di mano ha sostituito la serratura della sede che occupiamo legittimamente dal 1997. Abbiamo dichiarato da subito che si è trattato di un atto illegittimo.
Per riottenere quanto ci spettava di diritto abbiamo dovuto rivolgerci al giudice. Ebbene, il giudice ci ha ascoltati e ci ha dato pienamente ragione: “il ricorso è fondato e merita di essere accolto”
Cito alcuni passaggi del provvedimento:
Riferendosi alla sostituzione della serratura:
Tale condotta costituisce chiaramente uno spoglio della detenzione della ricorrente [Associazione Pendolari] sui locali in oggetto, spoglio che ha le caratteristiche della violenza e della clandestinità.
In merito al fatto che il comune aveva sostenuto di aver trovato la prota aperta
In ogni caso, laddove anche si volesse dare per ammessa la rinvenuta apertura della porta di ingresso, il comportamento del Comune risulterebbe comunque ingiustificato e contrario a buona fede, poiché l’ente ben avrebbe potuto avvisare dell’accaduto il responsabile dell’associazione chiedergli di intervenire e, solo in caso di mancato riscontro, intervenire in proprio-
…
Tale atteggiamento è peraltro indicativo della sussistenza dell’animus spoliandi, cioè del fatto che la condotta qui contestata è stata in realtà posta in essere dal Comune con la finalità di estromettere l’associazione ricorrente dai locali adibiti a propria sede.
In conclusone, il giudice:
accoglie il ricorso proposto dall’Associazione Pendolari di Piacenza e, per l’effetto, ordina al Comune di Piacenza di reintegrare la ricorrente nella detenzione: qualificata dei locali, adibiti a sede dell’Associazione Pendolari di Piacenza, sita in Piazzale Marconi, mediante consegna di copia delle nuove chiavi di accesso, nonché di astenersi dal pone in essere qualsiasi altra condotta idonea a ledere o molestare il possesso della ricorrente
Nel frattempo l’amministrazione è cambiata e Paolo Dosi è il nuovo sindaco di Piacenza. Ci auguriamo che questa sentenza possa costituire un punto fermo per riaprire un dialogo, che con Reggi era venuto a mancare, e che porti Comune di Piacenza e Associazione Pendolari Piacenza a combattere fianco a fianco per difendere di diritti (bistrattati) di chi per lavoro o per studio è costretto a salire ogni giorno su un treno!
1 commento:
Mi fa piacere che il giudice abbia riconosciuto la fondatezza del ricorso per l'evidenza della non buona fede del Comune. Credo che il nuovo sindaco rifletterà sulla questione per riaprire un dialogo utile alla numerosa comunità dei pendolari G iuseppe Miserotti
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