sabato 7 settembre 2013

Finite le ferie, tornano i disagi

Pubblichiamo la lettera scritta a caldo dal nostro presidente Ettore Fittavolini redude dall'ennessima giornata di delierio ferroviario sulla linea Piacenza - Milano.

Buongiorno.
Cronaca di ordinaria giornata di follia ferroviaria.
Anche stamattina abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’inefficienza e l’incapacità del servizio tra Piacenza e Milano, gestito dai due monopolisti, Trenitalia e Trenord.
Abbiamo preso il reg. 2272 da Parma delle 6,48, che come al solito, da mesi a questa parte, non ha carrozze di 1° classe, che invece, da orario e da indicazioni di servizio ci dovrebbero essere.
Questo significa che tutti i pendolari dotati di tale abbonamento (che non riveste carattere di elitarietà, ma consente quantomeno di trovare posto a sedere, sia alla mattina che alla sera, su di una tratta di 72 km.) ) vengono presi per i fondelli, pagando per un servizio che non trovano.
Il treno è partito regolarmente, ma dal passo di lumaca paralitica dei primi chilometri, si è capito subito che non sarebbe stata giornata.
Arrivati a Codogno, lì è stata effettuata fermata straordinaria, e solo dopo 10 minuti di sosta, nel caos generale e nel silenzio assordante di annunci non forniti, si è capito che per un fantomatico guasto sulla linea ci sarebbero stati ulteriori minuti di ritardo, ed il convoglio avrebbe effettuato altre fermate straordinarie a Casalpusterlengo ed a Secugnago.
Nel frattempo sono arrivati in ordine sparso il successivo regionale da Piacenza,  di cui è stata poi immotivatamente decisa la soppressione, ed il regionale da Mantova, con relativo affannoso saliscendi da un binario all’altro, in quanto il toto partenza dava quest’ultimo per primo, anche se arrivato dopo.
Alla fine, per un colpo di genio degli addetti alla movimentazione, siamo ripartiti noi, sempre a passo di lumaca, effettuando le fermate straordinarie annunciate, arrivando a Lodi alle ore 8,05.
Qui si è assistito al solito assalto al treno e, stipati in ogni dove, lemme lemme siamo ripartiti per arrivare a Milano Rogoredo alle ore 8,25, con 55 minuti di ritardo sull’orario previsto.
Naturalmente il tabellone arrivi a Milano mostrava un elenco impietoso del disastro giornaliero: reg. 2122 da Bologna con 45 minuti di ritardo, reg. da Mantova 2646 con 30 minuti di ritardo, etc. etc.

La ciliegina sulla torta, alquanto avariata, che siamo costretti giornalmente ad ingoiare, sono gli scandalosi aumenti di biglietti ed abbonamenti che,  in perfetto orario (questi sì !) sono scattati con il ritorno dalle ferie,.
Come al solito, ad essi non corrisponde un miglioramento del servizio, ma un lento e continuo peggioramento delle condizioni di viaggio.
Stiamo francamente stufi di continuare a sentire le solite frasi di circostanza relative ai tagli di bilancio, perché se è vero che ci sono contratti in essere, per i quali le Regioni pagano fior di milioni di euro alle ferrovie per erogare un servizio, e questo servizio viene erogato male o per nulla, delle due l’una: o sono state scritte sulla carta castronerie che nella realtà non possono essere rispettate, con piena corresponsabilità di chi i contratti li ha trattati, oppure vi è incapacità manifesta di garantire quanto promesso e firmato.
In entrambi i casi, che i responsabili a vario titolo, amministratori delegati, assessori ai trasporti, abbiano la decenza di andarsene a casa per manifesta incapacità.
Non ce li abbiamo messi noi, hanno fatto e spartito tutti da soli.
Grazie per l’attenzione.
Ettore Fittavolini

Presidente
Associazione Pendolari Piacenza
Piazzale Marconi, 32/A – 29121 Piacenza

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